Re: Indifferenza tra sistemi di coordinate

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Mon, 17 Nov 2008 17:12:08 +0100

"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> wrote in message
news:6o8r01F2ep22U3_at_mid.individual.net...
> Enrico SMARGIASSI ha scritto:

> > E' chiaro che io posso descrivere un fenomeno come piu' mi aggrada
> > (con alcune limitazioni abbastanza deboli, come la corrispondenza
> > biunivoca).
> E magari continuita' e' differenziabilita'...

A me pare che, oltre alla corrispondenza biunivoca, a rigore non ci sia
nulla.

Continuita' e differenziabilita' delle trasformazioni sono semplicemente
strumenti che ci permettono, in maniera semplice, di tenere sotto controllo
la localita' o meno delle interazioni. Quello che assumiamo e' che la
localita' o meno delle interazioni sia una questione fisica, poi alcune
trasformazioni ci permettono automaticamente di distinguere fra interazioni
locali e non locali, ma tale distinzione si potrebbe comunque fare (in
maniera piu' complicata) qualora scegliessimo delle trasformazioni
particolarmente patologiche da non rispettare nemmeno continuita' e
differenziabilita'. Non pare anche a te ?

A tale proposito, per quanto non esattamente in tema, mi parrebbe
interessante quanto diceva Poincare', al congresso Solvay del 1911, provando
ad opporsi alla nascente teoria dei quanti:
"Cio' che le nuove ricerche sembrano mettere in discussione non sono
soltanto i principi fondamentali della meccanica, ma e' qualche cosa che
finora ci era parso inseparabile dall'idea stessa di legge naturale. Potremo
ancora esprimere queste leggi sotto forma di equazioni differenziali?
[...]
Prima di ammettere discontinuita' che ci costringerebbero ad abbandonare
l'espressione abituale delle leggi naturali in forma di equazioni
differenziali, sara' opportuno tentare la strada proposta da Nerst; [...]
[in nota] Al mio ritorno a Parigi ho tentato di fare calcoli in questa
direzione, ma sono giunto a un risultato negativo. Sembra che l'ipotesi dei
quanti sia l'unica che conduce alla legge sperimentale della radiazione, se
si ammette la formula adottata abitualmente per la relazione tra l'energia
dei risonatori e quella dell'etere e se si suppone che possano avvenire
scambi di energia tra i risonatori tramite l'urto meccanico degli atomi o
degli elettroni"

"L'etat actuel du probleme des chaleurs specifiques", in "La theorie du
rayonement et les quanta" atti del I congrasso Solvay, Bruxelles 1911,
Gauthiers-Villars, Paris 1912,
tratto da "Albert Einstein. Opere scelte" Boringhieri 2004, pagg. 278-280.

Cioe', per quanto sopra non venga affermato in maniera esplicita, parrebbe
che Poincare' si stia preoccuapando non tanto della "espressione abituale
delle leggi naturali", quanto della sostanza fisica che, piu' o meno
coscientemente, vediamo sotto quella "espressione abituale".

> Elio Fabri

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Mon Nov 17 2008 - 17:12:08 CET

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