(wrong string) �dinger

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Fri, 21 Nov 2008 12:53:02 +0100

"Enrico SMARGIASSI" <smargiassi_at_ts.infn.it> wrote in message
news:gg1g9h$vlo$3_at_nnrp-beta.newsland.it...
> Michele Andreoli wrote:
>
> > Per cui, conclude Ohanian, dev'essere la Dinamica a decidere qual'e' la
> > scelta migliore. In questo caso, la scelta si puo' fare in modo che
queste
> > forze fittizie scompaiano.
>
> Esatto. Questo e' un buon argomento contro una completa arbitrarieta'
> della sincronizzazione.

Dunque Enrico, in passato post dicevi:

"Ciononostante, sembra che il discorso sull'arbitrarieta' delle
coordinate sia applicabile anche a quelle temporali: mi scelgo
un'etichettatura del tempo come mi gira meglio, purche' paghi il prezzo
di una complicazione delle mie leggi fisiche (il secondo principio della
TD non vale certo nella forma usuale se espresso in sincronizzazione
arbitraria). L'importante e' che poi io trovi un vocabolario che mi
permette di tradurre le leggi che trovo da un sistema all'altro. Ma
esiste un vocabolario del genere nel caso dei sistemi TD? Mi pare di
aver mostrato, col mio esempio e fino a prova contraria, che un tale
vocabolario, nel caso generale, non esiste.

Ma supponiamo che questa difficolta' sia in qualche modo superata.
Saremmo nella condizione di dire che, agli effetti fisici, queste
descrizioni della natura sono equivalenti in tutto e per tutto. Pero'
Bruno sostiene qualcosa di piu' [...]"

E io ho obiettato che invece *non* sostengo niente di piu'.

Ohanian dice
"It is a basic tenet of General Relativity that physics can be described in
any general coordinates whatsoever. The transformation from t,x,y,z
coordinates to t~,x,y,z coordinates is an instance of a transformation to
general coordinates, and we therefore expect that every experimental
procedure and every theoretical calculation can be transcribed from one
coordinate frame into the other [e in nota cita Kretschmann (1917)]." (da
notare che qui Ohanian sottolinea adeguatamente che *non puo' esistere*
alcuna "experimental procedure" non traducibile da un sistema di coordinate
all'altro).

Tu, in un altro passo del post sopra citato, ripeti lo stesso concetto:
"Quanto sopra e' dunque semplicemente l'asserzione che il linguaggio e'
irrilevante, nella sostanza, e che posso sempre fare una traduzione tra
un linguaggio e l'altro."

Poi, tanto tu che Ohanian, affermate che un certo "linguaggio" e'
preferibile perche' permette di scrivere le cose in maniera piu' semplice.
Ora, o dite che questa "preferibilita'" non ha alcuna rilevanza fisica, il
che equivarrebbe ad affermare la validita' delle tesi della convenzionalita'
della simultaneita', oppure si deve dire che siete voi a *sostenere qualcosa
di piu'* (e lo fate indebitamente, perche' non e' la natura a dirvelo - per
la verita' tu, in contrasto con quanto dice il "basic tenet of General
Relativity" ricordato sopra da Ohanian, sostieni, se ho ben capito, che la
natura lo direbbe in quanto presenterebbe leggi fisiche esprimibili solo nel
linguaggio standard).

E la questione e' di centrale importanza:
si pretenderebbe di assegnare un ben preciso significato fisico al cono di
luce (e in conseguenza di quel significato decretare la morte del realismo
locale) sulla base del fatto che un certo linguaggio e' piu' bello di altri.
Qui si puo' notare che certo non tutti seguono questa strada. Ad esempio
Valter su tale punto e' molto chiaro: non cerca di basare il significato
fisico del cono di luce sulla bellezza di un qualche linguaggio ma cerca di
basarlo su una ben precisa ipotesi fisica che assume come valida.

Io (e Reichenbach molto prima di me), non ho alcun problema a riconoscere la
maggiore semplicita' di alcuni linguaggi rispetto ad altri, ma dico anche,
con Reichenbach, che quella semplicita' *non ha alcuna rilevanza fisica*.
Cioe' io *non* sostengo niente di piu' che questo:
siamo nella condizione di dire che, agli effetti fisici, queste
descrizioni della natura sono equivalenti in tutto e per tutto.

Reichenbach parla di semplicita' induttiva da distinguere bene dalla
semplicita' descrittiva. Cioe' un conto e' confrontare due modelli diversi
dal punto di vista fisico in quanto uno dei due fa piu' ipotesi fisiche
(cioe' relative a misure) dell'altro. Altro conto e' confrontare due modelli
identici dal punto di vista fisico che differiscono solamente per il fatto
che in un modello vengono dette, in forma migliore, le stesse cose che
vengono dette anche nell'altro modello.

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Fri Nov 21 2008 - 12:53:02 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:05 CET