Re: Gli specchi ustori di Archimede
Aleph wrote:
> Mi sa che conosci poco la storia degli specchi ustori.
vero, conosco giusto il succo del discorso.
> E cosa c'entra il clima del luogo?
c'entra, raggi solari piu' perpendicolari al terreno, quindi densita' di
radiazione piu' alta e meno attenuata dall'atmosfera.
> Tanto per cominciare le fonti parlano di navi bruciate a una distanza
> raggiungibile da una freccia lanciata con un arco, quindi di almeno
> 150-200 metri.
la gibigiana a 200 metri con uno specchio abbastanza grande la fai :-)
> Ma anche fossero stati solamente 100 metri ti voglio proprio vedere a
> concentrare con degli specchi piani di piccole dimensioni l'energia
> sufficiente a causare l'ignizione (rapida e distruttiva) di una nave.
e perche' mai rapida e distruttiva? distrutto il velaggio la nave e'
finita, diventa facile preda di qualsiasi cosa, scogli compresi.
> Non � possibile e infatti nessuno � mai riuscito sinora nell'intento di
> riprodurre in maniera realistica la pretesa arma solare di Archimede.
ma infatti non dico che sia realmente esistita, contesto la tua
affermazione che un numero adeguato di specchi piani non riesca a
concentrare a sufficienza.
> puntano su un fuoco relativamente vicino e inoltre gli specchi degli
> eliostati non sono piani ma leggermente concavi
su un lato sono piani, sull'altro sono leggermente curvi, e' una mera
questione di efficienza ed adattamento al target.
> Zonaras che narra, in maniera magica direi, l'evento del bruciamento delle
> navi romane alla fonda: non v'� alcun riferimento a una molteplicit� di
> specchi ma a un unico specchio "piatto e sottile".
racconta anche delle dimensioni?
quanto al piatto uno specchio con un fuoco a 200 metri a occhio nudo
sembrerebbe effettivamente piatto, e pure il sottile ci sta, visto che
era presumibilmente metallico, e il metallo per definizione pesa.
> Secondo te all'epoca di Archimede erano in grado di padroneggiare il vetro
> fuso per foggiare specchi parabolici?
fare uno specchio parabolico e' quanto di piu' banale ci sia, bastano
due lastre di vetro piano e tanto lavoro brutale.
francamente non so se la stessa tecnica sia utilizzabile anche con
lastre metalliche.
> In uno dei post di questo thread trovi il link al resoconto di un
> tentativo di ignizione di una sagoma in legno
visto.
ma in realta' non dice molto, bisognerebbe conoscere nel dettaglio la
struttura delle navi del tempo e la loro rifinitura, quindi verificare
se c'era qualche struttura piu' facile da ignire.
> Nota che la sagoma era ad appena 30 metri di distanza.
noto, ma anche gli specchi erano piccoletti :-p
ciao
luh
Received on Mon Nov 17 2008 - 13:38:00 CET
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