Re: Causa, effetto, orologi e tazzine.

From: Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it>
Date: Wed, 17 Dec 2008 10:52:08 +0100

Bruno Cocciaro wrote:

> La corda non e' li' quando il tizio la tira. Quello che "e' li'" e' un capo
> della corda, cioe' sono alcuni atomi della corda.

Ovvero la tua definizione vale solo per messaggeri puntiformi. Il che,
se permetti, e' gia' una limitazione pesantissima, perche' in
considerazioni di principio come queste non devono dipendere da
considerazioni puramente empiriche come l'esistenza o l'inesistenza di
mediatori non puntiformi. Tanto piu' che anche nel nostro universo tali
mediatori possono benissimo esistere: anche senza andare a trovare le
ipotizzate "stringhe cosmiche", entita' lunghe anche molti anni-luce, e'
problematico dire che il fotone stesso sia puntiforme.

> Benissimo. Allora non capisco di quale indistinguibilita' stai parlando.

Di quella quantistica. Se il tuo messaggero, durante il viaggio in
provenienza da A e diretto a C, incrocia la strada di un altra
particella identica proveniente da B, dopo non puoi piu' dire se C e'
stato causato dal messaggero che viene da A o da B.

> Beh, questo non e' detto. In generale una definizione si puo' correggere
> quando si prende atto che non funziona sempre.

Ma devi restare coerente: una volta cambiata, devi usare quella cambiata
per tutti i casi, anche quelli che hai trattato in precedenza.

> Ho sempre parlato
> esclusivamente della quantita' di moto dei messaggeri.

Non e' l'esistenza della catena il tuo problema (tant'e` vero che ho
proposto anche la versione del telegrafo), ma la simmetria del mio
controesempio. Esaminalo per bene. Considera per prima cosa il tratto di
"andata" della catena. Concediamo pure che fatta l'analisi in termini di
atomi fotoni e compagnia bella tu trovi che la qdm dei messaggeri,
qualunque essi siano, vada da "destra" a "sinistra", cioe' dalla "causa"
all'"effetto". Tutto bene? NO. Perche' c'e` anche il tratto di
"ritorno", e questo tratto si comporta esattamente nella stssa identica
maniera di quello di "andata", con una sola, vitale differenza: si muove
nella direzione opposta. E pertanto, qualunque analisi tu abbia fatto
sul tratto di "andata", lo devi ripetere su quello di "ritorno" trovando
necessariamente che la qdm di questo tratto e' uguale ed opposta -
ripeto, per simmetria - a quella cha hai trovato in quell'altro. Di
conseguenza, il tratto di "ritorno" ti dice che la "causa" e' in realta'
l'"effetto". Siccome non hai nessuna ragione di preferire l'una
conclusione all'altra, rimani nel buio piu' completo su cosa sia causa e
cosa effetto in questo semplicissimo caso in cui anche un bimbo saprebbe
dirtelo.

> Si' che ci sono i messaggeri. Sono le molecole del gas.

E queste molecole si muovono dal rivelatore all'imbocco. Cioe'
dall'effetto alla causa. (Ricorda che possiamo ipotizzare un gas
perfetto, dunque non interagente: ogni ragionamento che invoca fotoni
interazioni messaggeri ecc. tra le molecole del gas e' quindi
inapplicabile e fuori luogo).

> I messaggeri, cioe' i fotoni rossi che colpiscono la retina, o le
> molecole di G che colpiscono il dispositivo, vanno dalla causa verso
> l'effetto.

No.

In primo luogo il dispositivo scatta quando il gas *manca*; le molecole
del gas semmai dicono "non scattare". L'effetto e' dato dall'assenza di
una cosa, ma l'assenza non trasporta quantita' di moto. Quindi la tua
definizione, che sulla qdm si basa, e' inapplicabile.

In secondo luogo gli urti del gas che generano la pressione sul
rilevatore non vengono necessariamente da molecole che provengono dalla
valvola. Immagina che il manometro sia posto non in fondo al tubo, ma a
meta', sulla faccia laterale. La pressione e' data dalla componente
perpedicolare della qdm delle molecole che lo urtano - componente che
tra l'altro non punta affatto dalla causa all'effetto, essendo
perpendicolare al tubo!. E le molecole che urtano il rilevatore vengono
sia dall'estremita aperta del tubo (la causa), sia dalla direzione
opposta. Anzi, sicome il tubo si sta svuotando, ne vengono di piu' dalla
direzione opposta: in media la qdm dei messaggeri va dall'effetto alla
causa.

> Permane il fatto che i messaggeri vanno dalla causa verso l'effetto.

Spiacente, non permane affatto.
Received on Wed Dec 17 2008 - 10:52:08 CET

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