Causa, effetto e filmati.

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Fri, 12 Dec 2008 12:25:06 +0100

"Michele Andreoli" <luogosano_at_gmail.com> wrote in message
news:493d8a8a$0$18160$4fafbaef_at_reader3.news.tin.it...
> Bruno Cocciaro ebbe a scrivere:

> "Permane il fatto", okay, ma facciamoci la domanda che tu stesso ti fai
> sempre: questa differenza e' un fatto che rende "sperimentalmente"
> distinguibili causa ed effetto, o sono solo parole che dipendono
> dall'osservatore?

Secondo me la risposta e' necessariamente si', sono sperimentalmente
distinguibili.
Di piu', se causa ed effetto non fossero sperimentalmente distinguibili a me
pare che la fisica in quanto tale sarebbe proprio impossibile (poi potrebbe
anche darsi che la natura, almeno relativamente ad alcuni suoi aspetti,
decida di funzionare in maniera non analizzabile fisicamente).

> > Abbiamo tanti strumenti per accorgerci di chi e' la causa e chi
> > l'effetto.
> > Il piu' comune e' quello di osservare gli orologi fissi sui lati A e B
>
> Mi stupisce sentire dire questo :-) Essendo eventi spazialmente separati,
> avvengono in un ordine che dipende dall'osservatore ....

Dipende dal significato che diamo alle parole "ordine in cui avvengono".
L'ordine che dipende dall'osservatore non ha significato fisico. Qualunque
filmato potrebbe essere proiettato al rovescio, quindi e' ovvio che l'ordine
di "proiezione" non ha significato fisico.
Diverso e' il discorso per quanto riguarda causa ed effetto.
Quell'ordinamento non dipende da come noi osserviamo il fenomeno.
Inoltre, finche' si ha a che fare esclusivamente con segnali subluminali (o
anche luminosi), l'ordinamento indotto dalla sincronizzazione standard e'
sempre lo stesso dell'ordinamento causa effetto (per questo, con le palle da
biliardo, puo' andar bene la lettura degli orologi per capire chi e' la
causa e chi l'effetto).

> > Per sapere se il fotone e' stato emesso o assorbito basta misurare la
> > massa dell'atomo: se e' M vuol dire che il fotone e' stato assorbito
> > (quindi aveva impulso -k) se e' m vuol dire che e' stato emesso (quindi
> > aveva impulso +k).
>
> Allora forse parliamo di cose diverse. Per favore, mi puoi descrivere
> questo processo a tempo invertito? Non si inverte anche l'impulso?
> Perche', se non e' cosi', non si inverte proprio niente.

Secondo me la quantita' di moto e' un ente di rilevanza fisica. Cioe' e'
misurabile. E tutte le misure danno esito oggettivo, non dipendente
dall'osservatore.
Nel caso specifico, se pensiamo ad una palla di biliardo, la quantita' di
moto e', per definizione, il prodotto di massa per dx/dtau.
La massa e' misurabile, dx e' misurabile con i regoli, dtau e' misurabile ed
e', per definizione, l'intervallo di tempo misurato dall'orologio fisso con
la palla da biliardo mentre la stessa si spostava di dx.

Il fatto che il vettore quantita' di moto sia diretto da dx verso sin e'
dato dal fatto che l'orologio fisso con la palla segnava a dx un istante
minore di quello che segnava a sin. Questo fatto e' indipendente dal verso
di proiezione del filmato.

I fotoni non possiamo metterli a cavallo di alcun orologio (peggio ancora
per i tachioni). Ne segue che la quantita' di moto va definita
operativamente in altro modo. Permane il fatto che e' definibile e io dico
che il verso di quel vettore (che e' misurabile) va comunque dalla causa
verso l'effetto. E questo del tutto indipendentemente dal verso di
proiezione di eventuali filmati.

> Michele

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Fri Dec 12 2008 - 12:25:06 CET

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