Il 05 Dic 2008, 20:43, Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto:
> marcofuics ha scritto:
> > NO. Non se intendi, uno "spazio" VUOTO... poiche' in quel caso sara'
> > almeno pieno di quella entita' <<spazio>>.
> > Vuoto, e' una qualifica.
> > Significa che <<li'...>> non si trova cio' di cui si parla!
> >
> > Ma la filosofia presocratica ne dibatteva gia' 3000 anni fa: il NULLA
> > esiste? Se pensi ad esso allora non e' piu' un <<NULLA>>, un niente.
> >
> > Non esiste cio' che non potra' mai esistere! Quindi, chiedersi se lo
> > <<sia>> (nel senso di esserci, esistere) oggi o ieri o domani e'
> > superfluo: cio' che non e' NIENTE, che esiste, lo sara' sempre e lo e'
> > sempre stato.
> Ma dopo 3000 anni siamo (siete) ancora li'? Ad annodarvi attorno a
> degli equivoci verbali?
> A confondere "vuoto" e "nulla", "essere" ed "esistere"?
> E questa sarebbe fisica?
>
> Purtroppo Rudolf Carnap, e la ridicolizzazione che fece di Heidegger,
> non hanno lasciato tracce :-<
>
>
> --
> Elio Fabri
Se diventa una questione semantica, ovvio che sia sesso degli angeli.
Io mi chiedevo: se lo spaziotempo � un campo di forza, esso pu� essere a sua
volta "sistemato" in un vuoto come lo si � immaginato fino a prima di
Einstein?
Newton pensava allo spazio come uno scenario vuoto e inerte. Un palcoscenico
che non partecipava allo spettacolo. Invece lo spaziotempo non � pi� visto
in tal modo.
La domanda era: ci sar� "beyond" un palcoscenico vuoto e inerte?
Il "motore matematico" immaginato dai gemelli Bogdanov potrebbe darci
un'idea di...quello?
Ernesto
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Received on Sat Dec 06 2008 - 12:06:40 CET