Re: Paradosso del gatto di Schrödinger
Bruno Cocciaro wrote:
> Ok non discutiamo di questo. Solo volevo brevemente correggere
Direi che la tua correzione e' discutibile, se non sbagliata. Ma ripeto:
non voglio discuterne.
> Il secondo principio non ha a che fare con la direzione temporale.
Stai scherzando? Non lo puoi nemmeno formulare senza porre una direzione
temporale. Ti *definisce* una direzione temporale - la cosiddetta
freccia del tempo termodinamica.
> Appunto. Il che e' come dire che sono le "entropie proprie" (cioe' quelle
> riconducibili a misure) ad avere rilevanza fisica.
Peccato che nel mio esempio, con un sistema diviso in due parti
(interagenti) che per un certo periodo di tempo viaggiano separate,
l'"entropia propria" tu non possa nemmeno definirla.
> E tale conteggio, effettuato dal riferimento che vuoi, da' sempre lo stesso
> risultato,
Esatto.
> Non so cosa sia il "time reversal".
Inversione temporale.
> dobbiamo anche dire cosa intendiamo con le parole "entropia del sistema".
Te l'ho gia' definito.
> Certo. E otterresti la somma delle due entropie proprie.
Ti ricordo il mio controesempio:
Un sistema G costituito da due parti G' e G" che si muovono p.es. in
direzioni opposte effettuando una trasformazione irreversibile. Alla
fine delle trasformazioni li fermo in due punti distinti dello spazio e
ne calcolo (misuro) l'entropia.
Ora, mi pare chiaro che non si puo' definire un'entropia propria per il
sistema, visto che i pezzi non sono, durante la trasformazione, a riposo
relativo e pertanto non hai orologi simultaneamente in quiete rispetto a
tutti i pezzi del sistema. Tu a quanto pare vorresti definire due
entropie, una per pezzo, e poi sommarle. Ma il problema e' che le due
entropie, quella di G' e quella di G", sono cambiate. Quale sommi? E
come enunci il Secondo Principio in modo che valga anche in questo caso?
Io non credo che tu possa farlo - di fatto finora non l'hai fatto.
> Se non vuoi contare gli stati, e vuoi esprimere l'entropia in termini di p,
> V e T, ti servono degli strumenti di misura che dovranno essere piazzati in
> opportuni riferimenti. [ecc..]
Nessun problema, come vedi posso riformulare il controesempio in modo da
coinvolgere solo sistemi in quiete relativa.
> il principio ha a che fare con la direzione causa-effetto
Esatto! infatti ho anche proposo, in precedenza, di usare questa
connessione per definire cosa sia la causa e cosa l'effetto.
> Ma lo "sviluppo temporale", se non e' uno "sviluppo proprio", e'
> un concetto di nostra invenzione.
Non mi pare, visto che e' necessario per l'enunciazione di almeno una
legge fisica.
Received on Tue Nov 25 2008 - 16:17:03 CET
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