Il giorno domenica 1 aprile 2018 18:40:03 UTC+2, Giorgio Bibbiani ha scritto:
> Il 30/03/2018 00:28, Wakinian Tanka ha scritto:
> > Domanda probabilmente ingenua: perché il fenomeno dell'aberrazione
> > stellare non permette di dedurre la velocità della luce di sola
> > andata?
>
> Risposta probabilmente ingenua (con P = 1 ;.).
> Direi che non è tanto questione del procedimento di misura,
> ma della scelta della sincronizzazione in un dato riferimento.
> Immagina di aver misurato così la velocità di sola andata,
> come è _definita_ questa? In un dato riferimento inerziale K,
> come il rapporto tra la distanza percorsa dalla luce e
> la durata di tempo impiegata,
Replica probabilmente ingenua con probabilità P = 2 :-) :
La definizione non farebbe uso di orologi ma di goniometri (il metodo descritto misura un angolo).
> ma questa definizione richiede
> allora di aver stabilito una convenzione per la sincronizzazione
> degli orologi in K; se si accetta, come credo sia, che la
> sincronizzazione standard abbia un contenuto fisico (non è
> garantito a priori che la si possa stabilire coerentemente
> in tutto un riferimento) allora si potrà misurare con questa
> scelta anche la velocità di sola andata della luce con
> uno dei tanti procedimenti, anche con una misura diretta
> del tempo di volo, altrimenti la velocità di sola andata
> dipenderebbe dalla scelta arbitraria della sincronizzazione
> e risulterebbe univocamente definita solo la velocità
> di andata e ritorno.
>
Ma la domanda è: l'aberrazione stellare permetterebbe o no di trovare un valore differente per la velocità della luce (un diverso spostamento angolare) se ci fosse un effetto di trascinamento in una certa direzione, diciamo per fare un esempio, all'interno della nostra galassia?
Domanda secondaria: con che precisione si potrebbe misurare la vdl con questo metodo?
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Wakinian Tanka
Received on Mon Apr 02 2018 - 10:06:43 CEST