Wakinian Tanka ha scritto:
> Domanda probabilmente ingenua: perché il fenomeno dell'aberrazione
> stellare non permette di dedurre la velocità della luce di sola
> andata?
Se non ho ancora risposto alla tua domanda "ingenua", è perché la
risposta non la so.
Ci stavo pensando, quandno ho letto quello che dice Bruno:
> mettiamola in questi termini:
> c'e' un oggetto S che emette degli impulsi luminosi (sarebbe la
> stella).
> Nel riferimento R (sarebbe il riferimento del canocchiale) S si
> muove a una data velocita' in una direzione parallela all'asse x (di
> R) percorrendo una traiettoria rettilinea che, in R, ha equazione
> z=0,y=y_0.
> ...
> si verifica inoltre che la retta passante per P1, P2 e P3 forma un
> certo angolo alpha con l'asse x.
>
> Si pone la domanda:
>
> in base a cosa la misura di alpha permetterebbe la misura della
> velocita' one-way della luce, o, in altri termini, in base a cosa la
> misura di alpha imporrebbe una certa sincronizzazione degli orologi
> fissi in P1, P2 e P3?
Questo lo giudico un punto di partenza, ma largamente incompleto, e
anche difettoso.
Incompleto, perché Bruno ha dimenticato di dirci dove sarebbe
l'aberrazione :-)
Che consiste ovviamente nella scoperta che l'angolo alpha varia nel
corso dell'anno, a causa del moto orbitale della terra.
Il difetto è secondo me profondo.
Bruno parla di S che si muove "a una data velocità".
E questa come la conosci?
Non nel senso che la si possa misurare in pratica; ma come la
definisci (senza una sincronizzazione in R che si estenda *fino alla
stella*?
E' questo che mi ha bloccato...
Suggerirei comunque, con la mia solita eleganza, la lettura di
http://www.sagredo.eu/lezioni/astronomia/p1c08rf.pdf
Poi vi racconterò la storia di quel capitolo, che non è priva
d'interesse per il presente problema.
--
Elio Fabri
Received on Mon Apr 02 2018 - 11:14:56 CEST