Brano interessante sulla fisica di Aristotele e quella di Galilei
In questa discussione volevo invitare chi volesse a commentare la
seguente citazione di un testo relativo ai rapporti tra la visione
della fisica moderna nata con Galilei e quella della filosofia della
natura dell'antichit� di Aristotele, per il momento preferisco non
riportare il nome dell'autore e dell'opera, per evitare che chi legge
questo brano sia influenzato da tali informazioni (non mi risulta
peraltro che parti di questa stessa versione del brano siano in questo
momento presenti altrove in rete). Trovo il brano alquanto
interessante anche perch� porta un punto di vista che non so se vi �
gi� noto ad alcuni di voi:
"La fisica moderna � definita fisica matematica perch� utilizza in un
senso caratteristico una ben specifica matematica. Essa pu� procedere
solo matematicamente, poich�, in un pi� profondo senso, per sua natura
� gi� matematica. [...] Dal fatto che la fisica sorga esplicitamente
nel significato di una fisica matematica, ci� vuol dire che per mezzo
di essa e per essa viene determinato anticipatamente e in un modo
principale qualcosa che gi� � conosciuto. Tale determinazione riguarda
nient'altro che il progetto di quello che per la conoscenza della
natura a cui vogliamo arrivare dovr� costituire la natura essa stessa,
cio� un insieme coerente e chiuso in s� del moto dei punti massa nel
rapporto spazio-temporale. La scienza greca non � mai stata esatta e
non lo � stata perch� per sua stessa natura non poteva esserlo e non
aveva alcuna necessit� di esserlo. Perci� non ha nessun senso ritenere
che la scienza moderna � pi� esatta della scienza antica. Proprio per
questo non si pu� affermare che la teoria di Galilei della caduta dei
gravi � vera mentre che quella di Aristotele, secondo la quale i corpi
leggeri tendono all'alto, � falsa. Questo perch� la visione greca
della natura dei corpi, dei luoghi e dei rapporti fra di essi riposa
su una differente interpretazione degli enti e determina similmente
una diversa modalit� di vedere e indagare gli eventi naturali. Nessuno
arriver� a sostenere che i versi di Shakespeare siano pi� progrediti
di quelli di Eschilo".
Che ve ne pare di queste affermazioni? Vi siete fatta qualche idea
sull'autore di questo brano? Vi trovate d'accordo o no riguardo a tali
opinioni? E come approfondireste al riguardo il tema della differenza
tra il modo di Aristotele e quello di Galilei nel comprendere i
processi della natura?
Ciao.
Received on Tue Sep 18 2012 - 19:25:56 CEST
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