Il 21 Nov 2008, 09:57, Aleph ha scritto:
> > Non puoi dire che il "valore vero" � compreso nell'intervallo.
> > Puoi dire che l'intervallo comprende il "valore vero" con una data
> > probabilit�, che viene stabilita a priori e definisce a sua volta
l'errore
> > (cio� l'intervallo).
>
> Nel caso in cui si effettuino delle misure considerando i cosiddetti
> errori massimi, per ogni singola misura si ammette che il valore vero
> della grandezza V(G) sia contenuto all'interno del valore mediano +/- il
> valore massimo con probabilit� (in pratica) del 100%.
>
> > Arrototondare l'intervallo, ad esempio a
> > 10.1 < V(G) < 10.4
>
> > � sicuramente pratico e conveniente (e ne guadagni in leggibilit�) ma
> > equivale ad alterare, anche se di poco, la probabilit� stabilita
> > inizialmente.
>
> Quindi, come dicevo nel primo post, la doppia cifra negli errori viene
> considerata unicamente nel caso di un'elaborazione statistica su un
> numero corposo di misure.
Veramente dicevi di essere d'accordo con Pomante a meno di particolari
straordinarie eccezioni. A me risultano che questi casi eccezionali siano
particolarmente comuni nella fisica sperimentale. Ben pi� comuni di questi
cosiddetti "errori massimi".
Posso essere d'accordo sulla praticit� di un arrotondamento, ma proprio non
vedo cosa ci sia di sconvolgente nel fatto che i risultati di un esperimento
di fisica vengano presentati a seguito di una analisi statistica di un set
di misure.
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Received on Fri Nov 21 2008 - 12:03:24 CET