popinga ha scritto:
> Il 21 Nov 2008, 11:27, no_spam_at_no_spam.it (Aleph) ha scritto:
...
> > Nel primo caso (pensa a una misura di spessore effettuata con un calibro)
> > si assume (considerando valide le caratteristiche costruttive dello
> > strumento) che la misura cada *con certezza* all'interno dell'intervallo
> > pari al valore letto +/- la met� dell'intervallo di sensibilit� dello
> > strumento;
> Nel caso di un calibro contrassegnato la distribuzione � assunta uniforme in
> tale intervallo.
Vedo che hai la tendenza a complicare le cose semplici :)).
Io ho parlato di calibro ma avrei potuto parlare anche di un metro rigido,
o di qualsiasi altro strumento semplice.
Se hai uno strumento con buona ripetibilit� delle misure, ma poco
sensibile, eseguendo la misura avrai sempre lo stesso valore (entro gli
errori massimi).
A esempio, in un metro rigido realizzato con accuratezza riesci ad
apprezzare facilmente il mezzo millimetro e quindi se dico che un dato
oggetto rigido misura 10,5 +/- 0,5 cm , la misura vera dell'oggetto (fatti
salvi gli errori sistematici che possono influire sulla misura) � compresa
tra 10 e 11 cm , su questo non ci piove.
E' inutile che ti vai ad inventare dele distribzioni di probabilit� di
variabili aleatorie che, oltretutto, sono delle tue posizioni personali
basati pressoch� sul nulla (chi ti assicura che la distribuzione che
ipotizzi sia valida, etc.).
Solo nel caso di uno strumento molto sensibile eseguendo N misure avrai
valori diversi e allora l� s� acquista senso ipotizzare una distribuzione
di probabilit� (quella normale di solito) e operare nel senso che hai
detto.
> La varianza di una distribuzione uniforme in un dato intervallo [a,b] si
> calcola facilmente e risulta:
> (b-a)^2/12
> Dunque la valutazione corretta dell'errore di una singola misura effettuata
> con calibro di passo p costante (p = |b-a|) �:
> p/sqrt(12)
A me nello specifico del calibro, con nonio o senza, quanto hai scritto
non risulta assolutamente; non ho mai visto trattare gli errori di misura
nel modo che dici, neppure ai tempi della tanto temuta "fisichetta".
L'errore assoluto (o massimo) che si considerava era la met� della
sensibilit� massima raggiungubile con il nonio.
Punto.
...
> Se la spaziatura del calibro � tale che le N misure
> producano lo stesso risultato (la grandezza � ben definita) allora si
> procede come ho scritto sopra.
E' inutile e insensato.
Se le N misure (con N discretamente grande) forniscono sempre lo stesso
valore � segno che la loro distribuzione statistica � tutta contenuta
nell'intervallo di misura stabilito con le regole convenzionali che ho
esposto sopra.
Saluti,
Aleph
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Received on Fri Nov 21 2008 - 16:24:49 CET