Re: Gli specchi ustori di Archimede

From: Er pizzettaro <mergherita_at_capricciosa.org>
Date: Sat, 22 Nov 2008 23:46:53 GMT

zeru_at_anto.craz.net (Zaruntocrazia) ha scritto:

>no_spam_at_no_spam.it (Aleph) ha scritto:
>
>>
>>Certo, ma se lo specchio parabolico avesse un diametro appena doppio
>>(1,8 m) il fattore di amplificazione sarebbe pari a 16; in pratica
>>al'aumentare del diametro aumenta "l'efficienza" della focalizzazione,
>>rispetto agli effetti di uno specchio piano.
>>
>
>Cito solo questo per dire che secondo me NON potevano essere
>specchi parabolici.
>Una parabola concentra sul fuoco solo se gli arrivano dei raggi
>paralleli lungo l'asse. Ma qui da una parte abbiamo il sole e da
>un'altra parte le navi. Disponendo in modo opportuno lo specchio
>parabolico si centra s� la nave, ma la focalizzazione � pessima.
>
>Una volta, per capire come funzionavano i sistemi dual feed delle
>parabole satellitari mi divertii a fare un programmino di ray
>tracing che simulava i raggi in arrivo sulla superficie
>parabolica. Bastava inclinarli di poco e il fuoco non era pi�
>puntiforme ma un'area sempre pi� confusa all'aumentare
>dell'inclinazione.
>
>Insomma, fare specchi parabolici precisi era complicato per
>l'epoca e sarebbe anche stato quasi impossibile utilizzarli in
>modo utile.
>
>Secondo me, ammesso che non sia un mito, furono usati dei
>banalissimi specchi piani, tutti concentrati sulla stessa area.
>Puntare cos� il sole lo sa fare qualsiasi ragazzino.

E' vero, ma basta costruire lo specchio parabolico non centrato
sul vertice della parabola e puoi concentrare i raggi per
qualsiasi angolazione verticale tra sole e navi.
E' come una parabola satellitare "offset".

Per� funziona solo per un certo angolo. Se le navi sono pi�
vicine o pi� lontane, oppure non � l'ora giusta del giorno, per
cui il sole � troppo alto o troppo basso, non funziona.

Oppure ancora, poteva essere fatto per un certo angolo "medio" e
funzionare a distanze diverse a seconda dell'altezza del sole. In
fondo le navi in avvicinamento dovevano per forza passare da
distanza "100" per arrivare poi a distanza "80", "60", ecc.
Quindi ad una certa distanza le navi sarebbero venute a trovarsi
nel fuoco dello specchio ustorio. Distanza variabile a seconda
dell'altezza del sole in quel momento.

Poi magari possiamo immaginare che avessero un insieme di
specchi, con parabole calcolate per il fuoco a diverse distanze e
con diverse angolazioni del sole, ma insomma... sarebbe stato un
po' complicato no? Va bene che Archimede era Archimede, ma
insomma...

Altra alternativa, degli specchi cilindrico-parabolici, cio�
parabolici nel piano orizzontale e cilindri in quello verticale.
In questo caso basta inclinare opportunamente lo specchio per
focalizzare a qualsiasi angolo verticale e per qualsiasi altezza
del sole. Il fuoco non � puntiforme, ma � una barra verticale,
ottima per colpire su una gamma di distanze o per tutta l'altezza
di una vela.

Ma le navi in questo caso dovevano stare per forza sotto il sole,
cio� essere viste allo stesso angolo di azimuth, come d'altra
parte negli altri casi visti prima.
Received on Sun Nov 23 2008 - 00:46:53 CET

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