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From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Fri, 31 Oct 2008 22:58:07 +0100

"Enrico SMARGIASSI" <smargiassi_at_ts.infn.it> wrote in message
news:geemtn$ni$1_at_nnrp-beta.newsland.it...
> Bruno Cocciaro wrote:
>
> > Un sistema descrittivo puo' essere piu' semplice
> > di un altro; ma cio' non lo rende "piu' vero" dell'altro. Il sistema
> > decimale e' piu' semplice del sistema iarda-piede-pollice; ma il
progetto di
> > un architetto calcolato in piedi e pollici costituisce una descrizione
> > altrettanto vera quanto un progetto calcolato col sistema decimale"
>
> E' abbastanza strano che tu, che ti dichiari realista, sposi una tesi
> positivistica radicale come questa. In realta' quello che dice
> Reichenbach e' condiviso da tutti finche' rimaniamo nel campo dei
> sistemi di unita' di misura ed altre cose palesemente convenzionali; non
> credo che tanti lo seguirebbero. Una posizione del genere avrebbe
> condotto a mettere da parte il sistema copernicano fin dall'inizio in
> quanto il solo vantaggio era la "semplicita'" (concetto, questo, che in
> realta' e' problematico, ma non e' il caso di discuterlo qui).
> Fortunatamente non e' stato cosi' e "la divina bellezza della
> semplicita'" e' stato sempre un criterio importante.

C'e' una grandissima differenza:
sistema copernicano e sistema tolemaico non sono equivalenti dal punto di
vista predittivo.
Ad esempio, migliorando la precisione delle misure, un sistema continua a
rendere conto dei risultati sperimentali senza bisogno di aggiungere alcuna
ipotesi, l'altro sistema ha bisogno di aggiungere sempre piu' epicicli.
Due sincronizzazioni diverse sono invece, dal punto di vista sperimentale,
equivalenti in tutto.

Nel passo che avevo riportato, Reichenbach prosegue cosi':

"Una semplicita' di questo tipo, per la quale ho usato il nome di
*semplicita' descrittiva*, non e' un criterio di verita'. Soltanto
nell'ambito di considerazioni induttive la semplicita' puo' essere un
criterio di verita'; per esempio, la curva piu' semplice fra i dati
dell'osservazione rappresentati in un diagramma si considera "piu' vera",
cioe' piu' probabile, di altre curve che colleghino gli stessi dati. Questa
*semplicita' induttiva*, pero', si riferisce a descrizioni non equivalenti,
e non riguarda la teoria della relativita' in cui si confrontano soltanto
descrizioni equivalenti. La semplicita' delle descrizioni usate nella teoria
di Einstein e' quindi sempre una semplicita' descrittiva."

> > "La base logica della teoria della relativita' e' la scoperta che molte
> > affermazioni, la cui verita' o falsita' si riteneva dimostrabile, non
sono
> > che semplici definizioni convenzionali." (pag 180).
> > Cioe', ad esempio, chiunque conosca le basi minime della relativita' sa
che
> > la simultaneita' e' "relativa",
>
> Non credo affatto che Reichenbach intendesse dire una cosa del genere.

Intende dire entrambe le cose, cio' che oggi chiamiamo "relativita' della
simultaneita'", e cio' che chiamiamo "convenzionalita' della simultaneita'".

> Tu stai confondendo "convenzionale" con "relativo", ma i due concetti
> sono profondamente diversi.

Oh no, non li confondo affatto. E' impossibile parlare di convenzionalita'
della simultaneita' senza avere chiara la differenza fra i due concetti.
Stavo rispondendo a Michele e avevo ritenuto opportuno fare prima l'esempio
di cio' su cui tutti concordano (la relativita' della simultaneita') per
preparare poi l'esempio che risulta piu' duro da accettare (la
convenzionalita').
Non capisco perche' sopra dici che confondo i due concetti, visto che il
passo che riporti prosegue proprio con l'esposizione, a mio avviso
abbastanza chiara, dei due concetti (ai quali mi riferisco usando le due
parole, relativo e convenzionale, secondo i significati accettati oggi).

> Se prendi la RR "con sincronizzazione
> standard" la simultaneita' e' relativa, ma *non e' affatto*
> convenzionale: ogni osservatore puo' e deve concludere che i due eventi
> A e B sono simultanei nel sistema di riferimento O, mentre invece A
> precede B nel sistema O', ecc.. Non c'e` assolutamente nulla di
> convenzionale in questo.

No, in RR la simultaneita', oltre che relativa, e' anche convenzionale. Ed
e' convenzionale perche' e' convenzionale la sincronizzazione standard. Non
ha senso (cioe' non ha senso fisico) dire "prendi la RR con sincronizzazione
standard". La RR e' una teoria fisica, si basa su postulati che hanno
carattere fisico (cioe' sono, almeno in via di principio, provabili o
falsificabili sperimentalmente). La sincronizzazione standard non e' ne'
provabile ne' falsificabile sperimentalmente.

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Fri Oct 31 2008 - 22:58:07 CET

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