Re: Paradosso del gatto di Schrödinger
Enrico SMARGIASSI ebbe a scrivere:
> Il punto e' che il tempo in B' e' anteriore al tempo in A: e' questo che
> inverte la disuguaglianza.
Ecco la frase pericolosa e Bruno non tardera' ad avvertarcisi :-)
Bruno dira': affermare che il tempo t in un dato punto e' *anteriore* a
quello di un altro punto, implica un confronto della coordinata t in punti
diversi dello spazio tempo, la qual cosa non ha senso fisico.
E questo non vale solo per la coordinata t, ma per qualsiasi coordinata,
potendosi queste cambiare arbitrariamente.
Ma perche', confrontare la y del fuoco F con la y del vertice V di una
parabola ha senso?
Ovunque leggo, io trovo sempre lo stesso concetto: le coordinate (t,x,y,z)
non hanno senso fisico. Einstein stesso ammise che questo pregiudizio (e
cioe', quello di voler assegnare senso fisico alle coordinate) gli fece
perdere parecchi anni nello sviluppo della Relativita' Generale.
>> In questo caso, io al massimo avrei detto che dS/dt<0, non che dS<0.
>
> Ai fini del mio discorso non mi pare che cambi nulla.
Non concordo completamente.
Se uno sceglie una funzione crescente S(t) e vi fa un cambiamento di
variabile t=t(T), perche' meravigliarsi che S'(T) possa divenire
decrescente? Basta che dt/dT<0!
Permettimi una modifica (un po' irriverente) al tuo esperimento:
Abbiamo due osservatori O e O'; ad un certo punto i loro due orologi segnano
entrambi le 12, ma quello di O' e' impazzito e si e' messo a ruotare in
senso antiorario.
Entrambi stanno osservando la tua scatola col gas G che si espande e
certamente i valori di S in funzione di t variano in maniera discorde per i
due osservatori: dS/dt > 0 per uno e dS/dt>0 per un altro.
Ma sono essi in grado di enunciare il Secondo Principio in maniera da
concordare sui fatti della Fisica, oppure no?
O forse il Secondo Principio ("ogni sistema fisico evolve verso macro-stati
corrispondenti ad un maggior numero di micro-stati") non vale piu', se il
mio orologio si guasta?
Secondo me, se discordano, e' solo perche' non si sono accordati su parole
quali "dopo", "prima", "evolve", etc.
Se, ad esempio, stabilissero che dire "dopo" significa "la barba e' piu'
lunga", non ci sarebbero problemi di sorta: potrebbero enunciare il Secondo
Principio in maniera covariante dicendo che "l'entropia varia
*concordemente* con la lunghezza della barba".
Come la vedi tu?
Michele
Received on Wed Nov 05 2008 - 19:51:40 CET
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