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From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Fri, 7 Nov 2008 23:07:12 +0100

"Enrico SMARGIASSI" <smargiassi_at_ts.infn.it> wrote in message
news:gev8mo$295$1_at_nnrp-beta.newsland.it...

> In altre parole, stai dicendo che la formulazione corretta del Secondo
> Principio deve far riferimento solo a quella che potremmo chiamare
> "entropia propria", ovvero quella misurata nel sistema di riferimento in
> quiete col sistema, e che in questo modo non hai problemi di sorta.

Esattamente. Ma la cosa, secondo me, non e' legata specificamente alle
misure di entropia.

Personalmente ho il sospetto che *tutte* le misure, correttamente definite,
siano delle misure "proprie". Secondo me la strada imboccata con il
convenzionalismo porta quasi necessariamente in questa direzione, ma non so
se la cosa sia mai stata dibattuta ne' se riscuoterebbe consensi diffusi
anche solo all'interno dei convenzionalisti. Pero', viste le tante questioni
aperte, non saprei dire se possa essere il caso, almeno per il momento, di
impelagarsi nella questione.
Di certo alcune misure "non proprie" creano seri problemi, cioe' non possono
dirsi misure.
Esempio tipico e' la "misura" della lunghezza di un regolo in moto. In
questo caso non si ha una reale misura in quanto, per la sua effettuazione,
c'e' necessita' di almeno due orologi fissi in punti diversi. Come
conseguenza si ha che l'esito dipende dalla scelta effettuata nella
sincronizzazione. Cioe' la lunghezza di un regolo in moto e' un ente
convenzionale (su questo naturalmente concordano tutti i convenzionalisti),
ovvero non di rilevanza fisica.

> Io vedo almeno un paio di difficolta' con questa risposta.
>
> La prima e': si puo' definire l'entropia propria in modo che soddisfi al
> secondo principio? Per sistemi che sono necessariamente estesi (magari
> piccoli: ma non facendo alcuna ipotesi di continuita' spaziale questo
> non ha importanza) questo non e' affatto evidente, visto che il tempo
> puo' variare in maniera selvaggia da un punto all'altro.

E' vero che con sistemi estesi nascono dei problemi.
Anche un regolo e' esteso. E la misura della sua lunghezza e' impossibile se
il regolo non si ferma nel riferimento nel quale vogliamo effettuare la
misura (che viene effettuata con altri regoli fermi).
Stesso discorso, ad esempio, per un gas: se il contenitore non si ferma non
possiamo effettuare la misura di volume. Possiamo effettuare delle misure
dalle quali potremmo indurre quale sarebbe il risultato della misura di
volume se la stessa venisse effettuata nel riferimento in cui il contenitore
e' fermo, ma questo e' come dire che il "volume proprio" potrebbe essere
misurato da un qualsiasi riferimento. Permarrebbe il fatto che solo il
"volume proprio" ha una definizione non convenzionale, i volumi "in volo"
non hanno significato fisico (quindi non potranno entrare nei calcoli di
enti, quali l'entropia, che hanno rilevanza fisica).

> Considera poi
> questa variante del mio esperimento: invece di considerare quelli su G e
> G' come due esperimenti diversi, considerali un solo esperimento su di
> un sistema G"=G+G'. In questo modo non puoi definire un orologio in
> quiete rispetto al sistema. Se e' in quiete rispetto a G (G'), allora
> non e' in quiete rispetto a G' (G), e puo' capitare quindi che con
> opportuna scelta di sincronizzazione (e di dimensione relativa di G e
> G') l'entropia S(G") decresca.

Qui non si ha un sistema, ma se ne hanno 2 in moto relativo l'uno con
l'altro. Come definiresti l'entropia del sistema G''=G+G' ? Cioe' quali
grandezze g1, g2, ...gi, ... misureresti, e con quali strumenti, per poter
poi dire che l'entropia del sistema e' una certa S(g1, g2, ...gi, ...)? Non
saresti in ogni caso costretto a misurare le "entropie proprie" di G e G'
per poi sommarle?

> La seconda e' piu' generale. Il fatto che tu abbia un'entropia che, con
> certe sincronizzazioni, deve essere definita in quel modo, e solo in
> quello, mentre con altre sincronizzazioni valgono anche altre
> definizioni, e' sufficiente, io credo, a stabilire che certe
> sincronizzazioni sono "privilegiate".

Scusami ma non ho capito cosa vuoi intendere. Quali sarebbero le
sincronizzazioni che impongono una certa definizione e quali quelle che
permettono altre definizioni? L'entropia, come dicevi in precedente post, si
definisce indipendentemente dalla sincronizzazione.

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Fri Nov 07 2008 - 23:07:12 CET

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