"Enrico SMARGIASSI" <smargiassi_at_ts.infn.it> wrote in message
news:gev7bf$1a9$1_at_nnrp-beta.newsland.it...
> Bruno Cocciaro wrote:
>
> > Beh di certo Newton era turbato dalla non localita'.
>
> Non certo dalla non localita' quantistica :-) Ai suoi tempi non credo
> esistesse nemmeno il termine. Le uniche cosa simili cui Newton avrebbe
> potuto obiettare sarebbero state: l'azione istantanea a distanza, e
> l'azione attraverso il vuoto, in assenza di un mezzo. (Cartesiani e
> Leibnitziani negavano anche, a priori, il vuoto, ma questa posizione
> certamente non era quella di Newton). Riguardo la prima non mi risulta
> che N. obiettasse alcunche'; e' solo dopo l'inizio della teoria dei
> campi (classica) che ci si pose seriamente il problema della velocita'
> delle interazioni,. Rimane quindi solo la seconda, che e' quello cui ho
> fatto riferimento sin dall'inizio.
Beh, sulla istantaneita' non si esprime, sulle interazioni a distanza si'. E
dice che secondo lui sono necessari dei mediatori.
> > Puo' darsi benissimo che all'epoca si volesse intedere qualcosa di
> > materiale
>
> Sono sicuro che intendesse questo: io per lo meno non conosco nessun
> passo ne' alcuna esegesi di N. che non si possa interpretare alla luce
> di questa visione. Rileggi il passo che hai citato e lo vedrai. Tu
> stesso hai sottolineato la parola *vacuum*.
Eh, non l'ho sottolineato io, ma Newton stesso.
Nel passo riportato da Eberhard, cosi' come in quello tratto dal libro di
Bellone, la parola viene riportata in italico. Poi, visto che l'originale e'
una lettera, vorrei tanto capire come faceva Newton, per lettera, a
differenziare una parola mettendola in italico, ma lasciamo stare.
Comunque, ho riletto il passo e nell'ultima frase, che forse e' proprio
quella da cui e' stata poi tratta la famosa "hypoteses non fingo", Newton
dice:
"La gravita' deve essere causata da un agente che agisca sempre secondo
certe leggi; e ho lasciato alla considerazione dei miei lettori il problema
se quell'agente e' materiale o immateriale".
Insomma, pare che a Newton non importasse poi tanto che la causa fosse
materiale o immateriale.
E prima diceva:
"Che la gravita' possa essere innata, inerente e
essenziale alla materia, cosi' che un corpo possa agire su un altro a
distanza e attraverso un *vuoto*, senza la mediazione di qualcosa grazie a
cui e attraverso cui l'azione e la forza possano essere trasportate dall'uno
all'altro, ebbene, tutto cio' e' per me un'assurdita' cosi' grande, che io
non credo che un uomo il quale abbia in materia filosofica una capacita' di
pensare in modo reale, possa mai cadere in essa"
Praticamente, sostituendo la parola "gravita'" con "correlazioni
quantistiche", a me pare proprio di sentire Newton che dice:
"credere che le correlazioni quantistiche possano esistere senza alcuna
mediazione tipo quella dei tachioni di cui parla Bruno, mi pare una tale
assurdita' che ..."
Poi, concordo con te quando dici, in altro post, che Newton sta
semplicemente esprimendo una opinione personale.
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Fri Nov 07 2008 - 23:55:17 CET