Re: Paradosso del gatto di Schrödinger

From: Michele Andreoli <luogosano_at_gmail.com>
Date: Wed, 22 Oct 2008 13:22:49 +0200

Bruno Cocciaro ebbe a scrivere:


> Alla pagina 127 del report di Anderson, Vetharaniam e Stedman c'e'
> l'esplicitazione delle trasformazioni di sincronizzazione per il caso che
> sia
> PHI(x,y,z)= -(Kx*x+Ky*y+Kz*z)
> con (Kx,Ky,Kz) vettore costante qualsiasi.

Anderson, Vetharaniam e Stedman ( prima ancora quel grand'uomo del
Reichenbach) non fanno nulla di originale introducendo la trasformazione
t'=t+k*x.

La ritroviamo infatti, pari pari, a pagina 311 (eq. 84.14) del Volume II del
Landau.

Qui Landau fa anche vedere che il vettore K=(Kx,Ky,Kz) non e' altro che
g0j/g00 e cioe' strettamente legato �agli elementi che mescolano spazio e
tempo nel tensore metrico.

Sotto certe condizioni (gli esperti di RG sanno 'quali'; io no, e Landau e'
un po' confuso su questo punto), questi elementi (e dunque anche K) si
possono annullare con una opportuna scelta di coordinate.

Landau conclude (forse semplificando troppo) che:

� � � � [...] l'impossibilita' della sincronizzazione di tutti gli orologi
e'
� � � � una proprieta' del riferimento e non dello spazio-tempo come tale
[...]

La stessa cosa dice Ohanian nel suo saggio "The role of dynamics in the
synchronization problem": nei sistemi rotanti compaiono pseudoforze alla
Coriolis, la cui origine e' piu' matematica che fisica, no? Adottando
sincronizzazioni "alla come mi pare" , avrai forze apparenti del tutto
analoghe a quelle.

Se mi scelgo gli assi di riferimento solidali alla Terra, non mi stupisco
che il piano di oscillazione del pendolo di Foucault cambi nel tempo, o che
i corpi si muovano diversamente se lanciati verso oriente o verso
occidente. Giusto?

E allora perche' stupirsi se, adottando la nostra sincronizzazione
preferita, la velocita' della luce cominci a dipendere dalla direzione di
propagazione o succedano altre cose ancora piu' sgradevoli?

Se vogliamo descrivere il moto rettilineo in coordinate sferiche, siamo
libero di farlo, ma dobbiamo essere �pronti ad accettare che le coordinate
avranno ora delle derivate seconde non nulle

Per quanto ho capito io, l'opinione di Wheeler, di Ohanian, di Rindler e
altri (ma non la tua, a quanto vedo) �e' che le coordinate vanno scelte in
maniera che la *dinamica* sia piu' semplice possibile.

La semplicita' non mi sembra un principio da buttar via, cosi' come non e'
da buttar via la meccanica newtoniana, dato che e' limite della quantistica
e della relativistica.

Perche' scegliamo i riferimenti inerziali? perche' i corpi non soggetti a
forze (a differenza dei capitali finanziari) se ne stanno fermi e, se si
muovono, si muovono allo stesso modo in tutte le direzioni. �Ma �allora,
perche' dovrei scegliermi un riferimento temporale tale che persino la luce
si muove diversamente a destra che a sinistra?

Se lo voglio fare, devo essere coorente con me stesso e adottare una
formulazione completamente covariante delle mie leggi, evitando persino di
pronunciare parole come "spazio" e "tempo" (e peggio ancora, frasi
come "sincronizzazione temporale"), dato che spazio e tempo sono
inestricabilmente mescolati.


Michele
Received on Wed Oct 22 2008 - 13:22:49 CEST

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