Re: Riflessioni su alcuni fondamenti

From: Luca85 <pres8_at_pres8.biz>
Date: Wed, 12 Sep 2012 04:36:33 -0700 (PDT)

On 9 Set, 11:13, "Omega" <Om..._at_NOyahoo.it> wrote:

> (**) questo aspetto suggerisce che, per quanto in vari modi si riesca a
> dividere un ente - mi riferisco dunque all'universo delle cosiddette
> particelle, che in una forma o nell'altra consideriamo enti - il risultato
> (uno o molteplice) della divisione necessariamente presenta delle
> caratteristiche di interazione e quindi lo possiamo sempre considerare
> unit�/ente a sua volta. Pertanto virtualmente sono infinite le particelle
> che si possono trovare: necessariamente pi� del numero dei metodi adottati
> per ottenerle.

Tolta l'inutile spatafiata sofistica da 10 pagine che hai fatto come
preambolo questo direi per me � falso. Non esiste conseguenza logica
tra le premesse fatte e la conclusione per cui i tipi di particelle
devono essere infiniti.
Inoltre mi sembra che stai trascurando un aspetto fondamentale. La
natura � quella che � e tu tenti di studiarla. Quindi se ce ne sono 17
qualsiasi teoria che tu possa anche solo concepire deve prevedere
l'esistenza di quelle 17 particelle. Non puoi andare dalla natura e
dire: "ho dimostrato che devi funzionare diversamente, quindi vedi di
cambiare le tue leggi".

Ce n'era gi� uno che, avendo dimostrato che la peste non poteva
esistere perch� non era n� ente n� essenza, ve ne mor� tragicamente.

> La ventilata esistenza di solo due tipologie di "particelle", fermioni e
> bosoni - fra cui i secondi sarebbero operatori di interazioni, - separando
> dunque logicamente e fisicamente ci� che � da come interagisce, � assurdo.
> Infatti, ci� che esso �, � tale proprio e solo perch� interagisce in un
> certo modo, e pensarlo come "non interagente" senza un bosone di supporto �
> pensarlo come sistema isolato. E i sistemi isolati non esistono (I).

Comodo fare ipotesi false e poi concludere che esse son false.
Mi pare che non hai la minima idea di cosa preveda, cosa ipotizzi e
cosa derivi come conseguenza il modello standard. Che non � affatto
quel che dici tu.
Rimane da dire che il modo che usi per dire che "deve essere falso" �
quantomeno peculiare e teoricamente scorretto. La natura non risponde
a macchinazioni filosofiche, � l'uomo che deve macchinare per
adattarsi a quel che � la realt�.

Invece, mi duole ammetterlo, funziona proprio come tu suggerisci. Gli
enti del modello ed i mediatori delle interazioni tra gli enti sono
indivisibili e due aspetti di un unico fenomeno. Nessuno li ha mai
teorizzati come indipendenti.
Received on Wed Sep 12 2012 - 13:36:33 CEST

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