Re: Comportamento aperiodico delle linee di trasmissione bilanciate in regime di onda progressiva

From: www.Radiondistics.com <francesco.errante_at_tiscali.it>
Date: Sun, 28 Sep 2008 02:38:58 -0700 (PDT)

On Sep 28, 5:31�am, Franco <in..._at_hotmail.com> wrote:

>
> Non so dove abbia letto le osservazioni che citi, ....
....
> I casi in cui la linea deve avera una lunghezza prefissata, e` quano fa
> parte di un sistema di adattamento di impedenza.


Stai proprio riproponendo la stessa errata credenza ma in altri
termini !
Ti spiego, le linee di trasmissione non devono far parte del "sistema
di adattamento" se non per trasferire il segnale SENZA modificarne
sfasamento ed impedenza. Se in un sistema le linee influiscono sul
punto di risonanza vuol dire che vi e' un disadattamento insito nel
sistema (disadattamento che a volte viene celato dalle reattanze
complementari generate dalle stesse linee in regime di onda
stazionaria) . In altre parole, in un sistema ben concepito, le linee
devono agire solo da linee e non da impropri trasformatori di
impedenza. Se per costruzione un sistema usa dei tratti di conduttore
per adattare (impropriamente) le impedenze del sistema (vedasi tratto
di linea ad 1/4 d'onda) allora quei tratti vanno distinti dalla linee
stesse e vanno intesi come trasformatori di impedenza anche se nello
stesso, per via della loro lunghezza collegano autonomamente il
generatore al carico. Le linee, propriamente intese, sono un'altra
cosa e devono obedire a ben determinati principii. Primo fra tutti e'
il principio per cui una linea non deve intervenire a modificare lo
sfasamento tra le correnti che la attraversano. Qualsiasi forma di
adattamento di impedenza "in cavo" modifica lo sfasamento tra le
correnti e quindi non puo' chiamarsi linea.

Francesco Errante

www.Radiondistics.com
Received on Sun Sep 28 2008 - 11:38:58 CEST

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