(wrong string) � onde oceano

From: Teti_s <"te..."_at_libero.it>
Date: Sat, 27 Sep 2008 22:21:02 GMT

Il 24 Set 2008, 21:03, Daniele Fua <daniele.fua_at_uniroma1.it> ha scritto:
> Teti_s ha scritto:
>
> > Ne approfitto per segnalarvi poi una curiosit�: in un centro vacanze
dalle
> > mie parti si trovano tratti di spiaggia in cui in giornate di mare mosso
> > ovunque non si vedono onde particolarmente alte. Inizialmente avevo
pensato
> > che si potesse trattare di rip current, ma nuotandoci attraverso non si
> > verifica alcun particolare effetto di trascinamento. Dato che si tratta
di
> > una zona della spiaggia in cui sono installate le sdraio ho supposto che
> > potrebbe trattarsi di un effetto ottenuto artificialmente modificando il
> > fondale. Qualcuno ha idea di come funziona la cosa? Non si notano n�
> > barriere emerse, n� zone di secca che precedono la zona, ma si vede
> > nettamente un'area pressoch� ovale di mare quieto, come se le onde
> > s'andassero a scaricare ai lati scansando quel tratto:-)))
>
> Anche se non sono in grado di esprimermi sul caso particolare, il
> fenomeno che nomini � noto perch� osservato in diversi luoghi e dipende
> dalla conformazione del fondale. Come dici giustamente la velocit� delle
> onde nella teoria lineare dipende solo dalla profondit� dell'acqua e
> quindi � possibile, in quella approssimazione, applicare pari pari le
> leggi della rifrazione ottica.

Ciao Daniele, grazie anzitutto per l'attenzione, e per il suggerimento, come
sempre arguto e puntuale. Non ho dato abbastanza elementi, tuttavia per
inquadrare esattamente il problema. Quello che dici � essenzialmente
corretto su scale di grandezza tali che la variazione di profondit� sia
maggiore della lunghezza d'onda. altrimenti quello che occorre � includere
nell'equazione d'onda un coefficiente di velocit� che dipende dal punto e
non si ritrova in generale l'approssimazione geometrica dell'ottica, che
invece � valida per trattare onde nella modellistica a larga scala. In
effetti la zona quiescente che dico � ampia meno di duecento metri per
ottanta, all'incirca quindi siamo decisamente su una dimensione nella quale
l'applicazione dell'ottica geometrica � "dubbia", ma non dimeno penso che il
suggerimento sia la giusta intuizione e pu� darsi che l'approssimazione dia
ancora buone indicazioni qualitative.

 A ben riflettere avevo notato un fenomeno secondario: il punto in questione
� un tratto di spiaggia a sinistra del quale sta una formazione scogliosa
che si allunga molto in profondit� ed a destra del quale stanno degli altri
complessi di scogli. E' possibile allora che il fenomeno sia del tutto
naturale, dovuto a formazioni di scogli disposte a menisco dinanzi al tratto
in questione. Tuttavia ho cominciato a guardare con pi� attenzione altri
tratti ed ho l'impressione che zone parzialmente quiescenti siano comuni
ogni volta che una striscia di sabbia si trovva affiancata ad una zona di
scogli. E' possibile che la sabbia assuma di sua iniziativa una
configurazione favorele alla defocalizzazione in queste condizioni? Mi
sembra ben plausibile che sia cos� in presenza di due strisce parallele
rocciose, perch� in tal caso la sabbia tendera probabilmente a colmare la
zona fra le due strisce rocciose e formare un gradino a menisco alla sua
imboccatura.


> E' banale trovare conformazioni del fondo
> equivalenti a lenti che deviano, focalizzano o "defocalizzano" i fronti
> d'onda.
> Ho trovato un fenomeno simile e molto gradito ai marinai all'imboccatura
> di un porto del Portogallo che altrimenti, per posizione, sarebbe stato
> pericolosamente esposto all'onda lunga atlantica.


Questo aggiunge un tocco poetico alla faccenda, il Portogallo � un paese di
frontiera e misterioso :-) Di quale porto si tratta? Se non chiedo troppo.

> Daniele Fua
> UniRomaUno
>

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Received on Sun Sep 28 2008 - 00:21:02 CEST

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