Re: leggiucchiando sulle varie unità di misura...
Enrico SMARGIASSI wrote:
> RLDeboni wrote:
>
> Sono d'accordo sulla standardizzazione (specie se il principale
> "sistema" concorrente, quello imperiale, non e' affatto un sistema ma
> una macedonia di unita' di misura scorrelate tra loro), pero' come in
> tutte le cose evitare il talibanismo rende migliore la vita...
>
>> Dove sono "tollerate" ?
>
> Anche a me risulta che quelle unita' siano unita' "esterne" al SI ma
> tollerate (La mia fonte e' il libro di Fazio sulle unita' di misura, che
> fa riferimento alle normative comunitarie; di qualche anno fa, devo
> dire). Comunque unita' come il litro o la tonnellata, che sono multipli
> di unita' SI, si inseriscono facilmente nel sistema e non vedo motivo di
> escluderle. Io terrei anche l'ettaro.
La mia domanda era "in che ambito sono tollerate" ? Ambito commerciale ?
Scientifico ? Guridico ? Intendevo far notare che la legge impone certe
situazioni ove si vuole chiarezza, specie in quelle in cui
specializzazioni diverse si incontrano, oppure nei rapporti
contrattuali, etc. Insomma, gli chiedevo di essere preciso (ed il fare
mente locale poteva aiutarlo a rispondersi da solo ...).
Ma a me pare ovvio che al di fuori delle situazioni "forzate" dalla
legge, e' giusto tollerare (anche se magari si consiglia a non farlo,
sperando che con le nuove generazioni, la deroga scompaia da sola) l'uso
delle vecchie unita'.
>> Nuovamente: abbiamo un mondo di specialisti che usando l'angstrom fa
>> barriera a chi e' "fuori" che invece usa solo il nanometro.
>
> Andiamo... se uno lavora in un ambito in cui si adoperano i nm non ha
> nessuna difficolta - ma proprio nessuna - ad includere l'A nel proprio
> armamentario. E' uina moltiplicazione per 10, santo cielo...
Per cominciare deve andare a scoprire che questo e' questo "Angstrom
....", ripeto e' solo inutile nozionismo in piu'.
E ripeto, francamente non vedo alcuna differenza nell'usare 5000
angstrom o 500 nm ... piccolo disturbo, grande vantaggio (un termine
obsoleto in meno da imparare, meglio fare posto per qualche nuova
informazione).
>> La soluzione pero' non e' preservare il "barn", bensi' estendere i
>> prefissi oltre il 10+24 ed il 10-24.
>
> Col risultato di doversi tirare dietro soquanti ordini di grandezza per
> ogni calcolo?
I prefissi servono appunto ad evitare di tirarsi dietro soquanti ordini
di grandezza. Se lavoro con 10^-9 scrivero "nm" senza preoccuparmi di
quante cifre ha l'esponente, perche' a me interessano "nanometri".
Il "barn" poi e' un'ottimo esempio, perche' si tratta di una unita'
"fittizia" anche nel nome, che, appunto, voleva confondere chi era
"fuori" dalla cerchia degli eletti. Ed io sono convinto che sono i
conformisti tra "gli eletti" che si oppongono a rinunciare alle loro
unita' storiche, per motivi non molto diversi dall'esclusione del non
specialista, oltre che la pigrizia di continuare come fatto finora.
> Con quello che comporta in termini mnemonici e di
> possibilita' di errore (e' piu' facile ricordare la differenza tra 1 e
> 10 che tra 10^-29 e 10^-28). Francamente mi sembra uno sforzo minore
> ricordare una unita' (decimale!) in piu'.
Ci ho messo dieci minuti a scrivere l'esempio da 0,3894 mb a
"poi a convertire 0,0003894 barn per 10-28 m2 "
.... indovini perche' ...
In altre parole, chi lavora nel settore, trova comodo il barn (dopo un
periodo di apprendimento ...). Ma appena c'e' un contatto
interdisciplinare, cominciano i dolori. Il barn, oltre a quello di
essere un'unita' diversa ha pure l'aggravante di essere una unita' di
superficie, come l'"ara" e l'"ettaro".
Se non ha ancora capito perche' sono da evitare, e' inutile che insista.
> E comunque, chi lavora nella fisica od ingegneria nucleare non trova
> certo barriera nel nome di qualche unita'.
Esatto: "chi lavora nella fisica od ingegneria nucleare" ... e non e'
quello che sto scrivendo ? Si tratta di unita' per "addetti ai lavori".
Nell'ultimo secolo, sempre piu' spesso capita che anche la gente comune
deve avere a che fare con unita' di misura "tecnologiche", come quella
dell'energia. Ad esempio, gli ingegneri e gli operatori del settore
elettrico trovano comodo usare il kWh, che risulta comodo quando si
fanno conti empirici (tanti ore per tanti kW di potenza). Il guaio e'
quando poi il kWh viene usato anche da giornalisti e la gente comune,
che in massa ci fanno una gravissima (per le conseguenze, anche
elettorali ... non si rida) confusione tra potenza ed energia (kW e
kWh). Non so quante volte scrivono (anche sulla stampa inglese, si noti
bene) la fonte X PRODURRA' strabilianti ... 10'000 kW o 1'000 MW ...
quando in realta' si tratta di una fonte di generazione con una
"potenza" di 10'000 kW o di 1'000 MW ed un fattore di utilizzo del 25%
ovvero l'energia prodotta e' di molto minore di fonti tradizionali.
Anzi, peggio, l'energia viene anche descritta in kW, MW o GW (quando in
realta' i valori delle fonte originale sono in kWh, MWh o GWh).
Se invece del kWh venisse imposto l'uso del MJ (come si fa gia', almeno,
per indicare il potere energetico del gas naturale), tale confusione non
sarebbe piu' possibile: infatti non capitato di leggere che la gente si
confonda tra CV potenza di un'auto e litri di benzina consumata. Ma se
invece di litri benzina, il consumo di un'auto fosse indicato con CVh
ogni 100 km, si immagina che cosa accadrebbe ?
>> Come ogni "passaggio", la generazione presente avra' i suoi problemi,
>> ma gia' i suoi figli potranno raccogliere i frutti.
>
> Il SI venne elaborato quasi un secolo fa, ma il cgs, le unita' atomiche,
> ecc, continuano ad essere usati tranquillamente in certi ambiti.
> Evidentemente non e' solo questione di pigrizia.
E come lo dimostra che non si tratta di pigrizia, o peggio, reazionismo
di chi e' "anziano" (e quindi in genere "comanda") nel settore ?
R.L.Deboni
Received on Tue Aug 19 2008 - 17:40:03 CEST
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