*FeDe* ha scritto:
> Stavo pensando a come sia possibile stabilire l'et� dell'universo: se
> valutiamo la distanza del nostro pianeta (in anni luce) dagli altri,
> possiamo stabilire quanti anni potrebbe aver impiegato il pianeta a
> percorrre la distanza che ci separa. Quindi il pianeta piu lontano ci
> direbbe l'et� dell'universo. Ma forse bisognerebbe conoscere
> l'andamento che la sua velocit� ha avuto nel tempo ...
> Se i pianeti si muovessero alla velocit� della luce, per la teoria
> della relativit� lo spazio si deformerebbe aumentando .. quindi in
> realt� come si potrebbe valutare in questo caso la distanza che separa
> i pianeti?
Forse dovresti chiarirti un paio di cosette...
Parli di "pianeti" come se fossero oggetti isolati che si muovono per
proprio conto, e osservabili a distanze ultragalattiche.
Ovviamente non e' affatto cosi': un pianeta (per definizione) e' un
corpo celeste relativamente piccolo e legato gravitazionalmente a una
stella.
Ma neanche alle stelle si puo' applicare il tuo ragionamento, perche'
anche queste sono troppo poco luminose per essere visibili alle
distanze che interessano.
Solo intere galassie (e le supernovae, quando capitano) possono essere
a fini cosmologici.
Poi non esiste questa misteriosa deformazione dello spazio di cui
parli... Chissa' a che cosa ti riferisci e che cosa hai capito?
Infine: la prima cosa da imparare e' che tutti i modelli basati sulla
consieta goemetria e sulla normle propagazione della luce *non
funzionano* su scala csomologica.
Come si possano quindi misurare distanze e affrontare il problema che
tu chiami della "eta' dell'universo" e' argomento troppo complesso per
poterlo affrontare in un piccolo post...
Comunque, se fai una ricerca vedrai che di questi argomenti se ne
parla piuttosto spesso, in questo NG e in altri affini.
--
Elio Fabri
Received on Sun Aug 03 2008 - 21:15:12 CEST