Starnutus ha scritto:
> Condivido la tua perplessità. Anch'io l'affermazione "il tempo non
> esiste" non l'ho mai capita.
Intervengo solo per esporre il mio punto di vista, su espressioni come
"il tempo non esiste" o "l'etere esiste".
Entrambe molto popolari tra i cosiddetti "innovatori", ma non solo.
A mio parere il verbo "esistere" nel discorso fisico deve avere un uso
accuratamente delimitato.
Escludo recisamente ogni significato filosofico, o più precisamente
ontologico.
La proposizione "X esiste" va usata solo per asserire che X è un
termine costituente di una teoria fisica.
Tale teoria non dovrà essere cervellotica, ma dovrà superare alcuni
test, in primo luogo di coerenza logica, di adeguata formalizzazione
matematica.
Poi di capacità esplicativa e predittiva. Ma su questo sarei più
tollerante, perché le capacità di una teoria possono evolvere nel tempo
(? qui siamo in un discorso informale sulla fisica, quindi non ho
remore a usare parole del linguaggio comune, con significato più
libero).
Questo è solo un abbozzo, perché bisognerebbe analizzare meglio gli
usi correnti.
Per es. che cosa intende un fisico quando dice "esiste il bosone di
Higgs"?
Nel mio senso, esisteva anche prima della rivelazione sperimentale.
E quanto a questa, è tutt'altro che ovvio che cosa può significare:
l'esempio di Higgs calza a pennello, se appena si pensa che po' po' di
apparato c'è voluto, e quanto indiretta è quella che ho chiamato
rivelazione.
Altro esempio: "esistoo le onde gravitazionali". Come sopra, e non mi
dilungo.
Invece "esiste il tempo" è più semplice: da secoli abbiamo teorie
fisiche serie in cui il tempo entra come costituente essenziale, e che
hanno avuto grandiosi successi.
Teorie al plurale, perché sono cambiate nel tempo; il che dimostra che
un tempo ontologico è fuori questione.
Il tempo di Newton è una cosa, quello di Einstein (RR) un'altra, quello
di Einstein (RG) un'altra ancora.
Tutti pienamente legittimi nel mio senso.
--
Elio Fabri
Received on Wed Jun 20 2018 - 11:11:12 CEST