Re: Definizione (rigorosa?) di "exergia", ed entropia

From: Aleph <no_spam_at_no_spam.it>
Date: Fri, 07 Sep 2012 14:10:33 +0200

Giorgio Pastore ha scritto:

> On 9/3/12 4:29 PM, Aleph wrote:
> > Giorgio Pastore ha scritto:
> ....
> >> Ma se il sistema e' all' equilibrio la sua temperatura deve essere
> >> uguale a quella del termostato con cui e' in contatto.
> >
> > Non ho seguito il thread, ma su questo punto mi pare ci sia un po' di
> > confusione.
> >
> > Il sistema che si considera in genere, quando si fanno considerazioni
> > teoriche sul massimo livello di lavoro ottenibile, � supposto *isolato* e,
> > di conseguenza, non in equilibrio (se fosse all'equilibrio, l'entropia
> > sarebbe massima e non si potrebbe estrarne alcun lavoro).

> E' una questione di terminologia, non di confusione.

Volevo solo chiarire che il concetto di equilibrio termodinamico locale
(che di solito si riferisce a sistemi fuori dall'equilibrio, ma
stazionari, esempio notevole le stelle in sequenza principale), cui ti sei
riferito in un paio d'interventi precedenti, qui non si applica.

> Inoltre, quello che e' isolato, sempre in connessione col massimo
> lavoro, e' il complesso di sistema termodinamico + sottosistema con cui
> scambia calore + sottosistema con cui scambia lavoro. Non il sistema
> termodinamico in discussione.

OK. Io ho parlato chiaramente di sistema complessivo isolato, pensabile
come composto da sottosistemi in equilibrio, se considerati
singolarmmente, ma in disequilibrio tra loro.

Esempio molto semplice: un contenitore isolato e rigido, diviso in due
parti uguali da un setto isolante e rigido, contenente un gas perfetto
alla stessa temperatura, ma a pressioni diverse.

Saluti,
Aleph


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Received on Fri Sep 07 2012 - 14:10:33 CEST

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