Re: elettrostatica e magnetostatica

From: 3p <2g3m05_at_gmail.com>
Date: Wed, 11 Jun 2008 13:51:35 -0700 (PDT)

On 10 Giu, 19:22, "Giorgio Bibbiani"
<giorgio_bibbianiTO..._at_virgilio.it> wrote:

> Titolo del libro?

Ora non l'ho sottomano, � il caldirola-fontanesi-[bo?] non so
l'editore e il titolo credo sia semplicemente "fisica II". Ha la
copertina nera con un disco (o semidisco?) verde (il volume
sull'elettricit� ce l'ha giallo). Un po' c'avevo studiato sopra e non
era malaccio, e cmq quella che ho estratto � una frase in un paragrafo
piuttosto discorsivo, poi credo che il libro evolveva in modo
standard, non mi pare facesse uso di quelle equazioni con grande
simmetria con l'elettrostatica alle quali accennavo e che come dice
enrico non sono auspicabili in un corso di fisca II. Resta il fatto
che se c'� scritto cos�, coulomb una legge di forze proporzionali
all'inverso del quadrato della distanza doveva pure averla trovata (e
tra l'altro era una cosa che avevo gi� orecchiato, senza capirla). Ma
che misure aveva fatto? E vero che probabilmente coulomb *si
aspettava* di trovare una legge cos� (dopo gravitazione ed
elettrostatica... che altro aspettarsi?) e che questi sperimentali
qualche volta "trovano" i risultati che si aspettano di trovare (e
nella storia della fisica non sarebbe l'unico caso...). Ma a me sfugge
proprio la natura della misura alla quale il libro si riferisce
dandola per valida, forse � valida nel limite in cui prendo magneti
infinitamente lunghi e l'effetto disturbante dell'altro polo diventa
trascurabile?
Received on Wed Jun 11 2008 - 22:51:35 CEST

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