Re: elettrostatica e magnetostatica

From: Giorgio Bibbiani <giorgio_bibbianiTOGLI_at_virgilio.it.invalid>
Date: Sun, 15 Jun 2008 15:07:35 +0200

"Giorgio Pastore" ha scritto:
> Per� delle due l' una:
> o Coulomb ha misurato una forza inversamente proporzionale al quadrato
> della distanza e allora l' aggettivo "piccoli" non significa piccoli
> rispetto alla distanza;
> o Coulomb ha "barato" e di fatto la sua forza non obbediva lla legge di
> cui sopra.
> Sarebbe interessante andare all' originale. Prover� a vedere se da
> qualche parte ci sono le opere di Coulomb.

Non ha barato :-)
La memoria originale di Coulomb sul magnetismo si trova qui:
http://www.academie-sciences.fr/Membres/in_memoriam/Coulomb/Coulomb_pdf/Mem1785_p578.pdf

In particolare e' interessante l'esperienza descritta a
p. 594 e succ., Coulomb sospende orizzontalmente
per il centro a un filo di seta un ago magnetizzato lungo
1 pollice francese (circa 27 mm) e misura la frequenza
di oscillazione dell'ago sottoposto al solo momento
generato dal campo magnetico terrestre, poi fissa
in posizione verticale un lungo (25 pollici) filo di
acciaio magnetizzato in modo che un polo del filo di
acciaio sia alla stessa altezza dell'ago e allineato con
l'ago in equilibrio, e variando la distanza (4, 8 e 16 pollici)
tra il polo del filo di acciaio e il centro dell'ago, misura la
conseguente variazione della frequenza di oscillazione dell'ago.
Coulomb esplicitamente suppone di poter approssimare
il comportamento dell'ago con quello di un dipolo magnetico
soggetto al campo generato dal filo di acciaio (ovviamente
non usa questo linguaggio, ma dice esplicitamente che
la distanza media a cui si misura l'effetto del polo inferiore del filo
di acciaio sull'ago e' quella tra il polo inferiore del filo e il
centro dell'ago, quindi in pratica tratta l'ago come un dipolo).
Utilizzando il fatto che la frequenza di oscillazione dell'ago
varia con la radice quadrata del momento applicato,
Coulomb ricava la relazione tra distanza e forza applicata,
che risulta quadratica inversa. Inoltra raffina ancor piu'
il suo modello per tenere conto dell'effetto sull'ago del
polo magnetico del filo di acciaio piu' distante dall'ago.

Per riallacciarci all'argomento originale, e' fuorviante
l'affermazione del libro che i magneti fossero
piccoli, infatti uno dei due magneti ha dimensioni grandi,
e l'altro piccole, rispetto alla distanza che li separa.

Ciao
-- 
Giorgio Bibbiani
Received on Sun Jun 15 2008 - 15:07:35 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:07 CET