"Med" <depositofiles_at_katamail.com> ha scritto nel messaggio
news:8oyYj.51184$o06.46992_at_tornado.fastwebnet.it...
> Qual � la spiegazione ottica per la presbiopia? Cosa varia nei mezzi
> diottrici dell'occhio? A cosa equivale l'indurimento del cristallino?
Ciao.
Il cristallino � una lente positiva a focale variabile. Tale variazione si
ottiene per la contrazione di un muscolo detto "ciliare". Il processo �
detto, in fisiologia, accomodamento. Quando il muscolo � rilassato, la
focale del cristallino � massima e nel "secondo fuoco" di questa lente
oculare si trova la retina, sulla quale quindi si forma l'immagine reale
(capovolta, ovviamente) degli oggetti posti all'infinito (a grane distanza).
Se un occhio rilassato guardasse un oggetto pi� vicino, l'immagine reale si
formerebbe, idealmente, dietro la retina (per ogni punto dell'oggetto reale
si froma sulla retina una "macchia": immagine "sfocata"). Per ovviare a ci�
e riportare l'immagine sulla retina, il muscolo ciliare riduce la focale del
cristallino e cos� l'immagine reale ricade sul piano del sensore. In questa
condizione la luce proveniente da molto lontano, va a fuoco avanti alla
retina e su questa, i raggi che proseguono oltre il piano focale, formano
ancora una volta una macchia (questa � una situazione analoga alla miopia:
ci vedi da vicino, senza sforzo, ma non da lontano; la situazione opposta �
l'ipermetropia).
Ora consideriamo un occhio normale (emmetrope; io avrei detto eumetrope!!!):
questo pu� mettere a fuoco oggetto non pi� vicini di una quindicina di
centimetri (c.d. punto prossimo, contrapposto a quello remoto,
all'infinito). Tuttavia in queste condizioni lo sforzo muscolare � notevole
e soggettivamente percepibile (nonper me che sono miope, e non poco). Allora
si definisce distanza della visione distinta, per convenzione, la distanza
di 25 cm: il muscolo � contratto, ma senza grossa fatica. Con il passare
deglia anni il cristallino cambia le sue propriet� meccaniche (e anche
ottiche: vedi cataratta) e, con ci�, il muscolo ciliare non riesce pi� a
curvarlo (e quindi ridurne la focale) come prima: il risultato � un
all'ontanamento del punto prossimo, che tende sempre pi� a quello remoto.
Questa condizione parafisiologica si chiama presbiopia.
Quindi se a 20-30 anni riesci a vedere a 15 cm, a 40 devi allontanare
l'oggetto a non meno di 22-25, a 50 a non meno di mezzo metro e a 60 a non
meno (dice un mio testo) di 2 metri. Quindi, come vedi, per la lettura o,
cmq, la visione da vicino, hai bisogno di lenti positive che, come avviene
nell'occhio ipermetrope, riducano la divergenza dei raggi provenienti dal
punto-sorgente. Nota che l'oggetto deve cadere tra il primo fuoco degli
occhiali (al meassimo sul primo fuoco, vedi oltre) e gli occhiali medesimi:
al limite, se uno avesse un cristallino totalmente rigido, per poter vedere
avrebbe bisogno di ricevere raggi paralleli da ciascuna sorgente puntiforme,
quindi o guarda all'infinito senza occhiali, oppure mette l'oggetto nel
primo fuoco degli occhiali.
In genere, per�, il presbite (non presbitero, che � il sacerdote), mette
delle lenti positive di focale tanto pi� lunga quanto pi� e grave la
presbiopia e usa questi per vedere da vicino e nulla per vedere da lontano
(se non concomitano altri difetti). Nota che se uno � miope, risentir� meno
degli effetti della presbiopia e potr� leggere senza occhiali da vicino
(forse un po' troppo vicino nel mio caso, ma cmq....)
Angelo
Received on Fri May 23 2008 - 11:52:00 CEST
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