Re: cosa succede in una cavità chiusa ad una microonda?

From: Tommaso Russo, Trieste <trusso_at_tin.it>
Date: Wed, 14 May 2008 19:00:06 +0200

davide.vadacchino_at_gmail.com ha scritto:

> Mi spiace ma in qsto preciso momento non ho tempo di spiegare che
> cos'e' LLRE e che cos'e' l'effetto Nordvedt. Mi auguro che tu abbia il
> tempo di guardare su wikipedia o su qualche libro.

L'argomento era a margine della mia domanda, comunque:

L'LLRE lo conoscevo, l'effetto Nordtvedt no, trovato!, grazie di
avermelo segnalato, non si finisce mai di imparare... mi pare per� che
una sua verifica metterebbe in dubbio persino il principio di
equivalenza debole. Non avrei scommesso su un suo risultato positivo.

L' enunciato del principio di equivalenza forte cui facevo riferimento
era questo:

"In un laboratorio non ruotante, che sia schermato da forze
elettromagnetiche e che si trovi in caduta libera, le leggi della fisica
e il loro contenuto numerico sono indipendenti dalla posizione del
laboratorio. In tale laboratorio, inoltre, tutte le particelle, che
siano abbastanza piccole da poter trascurare su di loro le forze mareali
e libere da forze non gravitazionali, si muovono senza accelerazioni."

Per� l'ho trovato in una tesi, forse ancora in bozza:
copernico.dm.unipi.it/~toncelli/tesi/capitolo1.pdf
e non riesco a trovare un enunciato inglese che gli assomigli. Per
favore, posta un buon link se ce l'hai.

> Hi capito tutto benissimo, ma voglio capire come mai pensi che abbiano
> subito anche blueshift :-)

Perche' dal momento in cui sono entrati nella cavit� (che avevo in mano,
vicino alla terra) a quando ne sono usciti, vicino al sole, hanno
percorso un cammino sia pure lunghissimo, venendo continuamente riflessi
fra la pareti e seguendo quindi mediamente il percorso della cavit�, che
li ha portati pur sempre a uscire ad un potenziale gravitazionale molto
inferiore a quello di dove erano entrati. L' energia in eccesso
acquistata dalla loro "massa", (G.terra - G.sole)(h nu)/c^2, che verr�
riusata per riportarli a Gterra, dove puo' essere andata se non in un
blue shift misurabile da un osservatore vicino al sole?

E (forse � questa la vera domanda) perch� questo blue shift non dovrebbe
essere misurabile da un osservatore che � arrivato vicino al sole
*seguendo* la cavit� o addirittura *dentro* la cavit�?

> Se tieni conto soltanto dei diversi campi gravitazionali nei due punti
> in cui si trovano le scatole, hai redshift perch� il campo del sole,
> sulla sua superficie, � molto pi� intenso di quello che misuri sulla
> superficie terrestre dovuto alla terra.

Mi pare che tu assuma implicitamente che i due "apparati" siano
emettitori di fotoni ad una frequenza prefissata, ad esempio degli atomi
eccitati. Ma nell'ipotesi fatta da me (pi� esattamente, da Casimiro),
non lo sono: sono semplici cavit� con pareti perfettamente riflettenti,
trappole capaci di catturare i fotoni immessivi lasciandoli uscire solo
quando vi viene praticata un'apertura. Gli emettitori stanno con me,
vicino alla terra, ed immettono in entrambe le cavit� fotoni alla stessa
frequenza e nello stesso potenziale gravitazionale. Dopo qualche giorno,
avendo seguito percorsi ottici diversi, vengono assorbiti dalla stesso
spettrometro vicino a me, essendosi riportati allo stesso potenziale
gravitazionale. Perch� dovrebbero arrivarvi con frequenza diversa?

> Prego, � un piacere!

Anche per me, una domandina buttata l� per pura curiosit� sta sfociando
in una discussione interessante e per molti versi chiarificatrice.
--
TRu-TS
Received on Wed May 14 2008 - 19:00:06 CEST

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