Re: Il bosone di Higgs

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Thu, 23 Aug 2012 09:26:06 -0700 (PDT)

On 13 Ago, 10:39, "Omega" <Om..._at_NOyahoo.it> wrote:

(cut)
>
> Una domanda pi� filosofica, cos� qualcuno se la prende col caldo :-)
> Higgs e tutti quelli che si preoccupano di spiegarci come funziona
> l'universo e che ci parlano in continuazione di particelle "elementari",
> hanno dato una definizione soddisfacente del concetto di 'elementare'?
> Io credo che se si analizzasse seriamente questo attributo - cos� come il
> concetto di 'tempo' - si troverebbero delle sorprese non indifferenti, per
> esempio che ci� che � realmente elementare non � misurabile, e perci�
> neppure il bosone di Higgs � elementare, e se lo fosse non sarebbe la cosa
> che dicono di aver trovato a Ginevra (a costi astronomici).

Sono assolutamente d'accordo con te.

Che cosa vuol dire, in questo contesto,"soddisfacente"?
Classicamente vuol dire che si da una definizione che non induce
ulteriori domande.
Finch� tu definisci la particella elementare come entit� dotata di
un'estensione (la famosa res extensa) ti si chieder� sempre: "E di che
cosa � composta?"

Cos� non si obbieterebe nulla alla definizione dell'elettorne come
"punto materiale" senza dimensione, se non si aggiungesse che questo �
solo una definizine di comodo, che va bene per i calcoli, poich�
l'elettrone deve avere per forza una dimensione per alloggiaer una
struttura, se ha una massa, uno spin, un momento magnetico, se �
differenziato in due specie, quello negativo e quello positivo.
Per� si continua a dire che l'eletorne � una particella elementare.
Ma come � fatta?
Qual'� la sua struttura?
E' fatto di parti discrete, o � un corpo dotato di continuit�?
Ed in questo caso, che di materiale �? Che forma ha?
E' radilmente isotropico?
E' una pallina?
Ed il confine? � netto o sfumato?
E' duro, elastico?

Non c'�, come ho gia detto, che un'asserzione che blocca l'altrimenti
legittima inchiesta:
"La particella elementare � un oggetto puntiforme, senza dimensione"
proprio come diceva Ruggero Boscovich dei suoi "puncta"..


Intendo **quella** inchiesta, quella domanda:"Di che cosa e come �
fatto?"

Certo l'inchiesta continua, ma � diversa, e consiste in tutt'altro
ordine di obiezioni:
"Il punto senza dimensione � il nulla" ed il nulla non � strutturato,
non pu�, per esempio, avere massa, n� carica, n� plarizzazine, o quel
che sia.
Per esempio Boscovich dice che i suoi "punct�" pur essendo inestesi
hanno massa.
Ma che cosa vuol dire "avere massa".

L'attenzione si deve spostare allora allo spazio intorno al punto,
dove si dice che c'� il campo (per es. gravitazionale), nell spazio
che ci appare vuoto.

Cosa vuol dire allora "campo gravitazionale"?
**Cosa c'�**nello spazio intorno?

Gli eteristi dicono che c'� l'etere, ma l'etere e fatto di particelle
discrete dotate di estensione, e siamo da capo.
Boscovich non lo dice, dice solo che c'� una forza, che molto vicino
al punto, a cortissio raggio, ha un andamento ondulatorio, �
alternaitvamente repulsiva ed attrativa, per diventare ad una qualche
distanza dal punto solo attrattiva fino ad infinito dentificandosi da
quella distanza in poi con quella di Newton.
Non finge ipotesi su questa forza e non dice che cosa c'� nello
spazio, per cui un corpo risenta di una forza.

Escluso l'etere, resterebbe aperta quindi un'inchiesta "filosofica".

La domanda �:
"Che cosa � lo spazio"
Qui non si tratta di dire che cosa c'� nello spazio finch� non abbiamo
definito lo spazio, che in tale prospettiva sarebbe un contentore.

E se non fosse cos�?
Se lo spaizo nonfosse un contenitore, ma "tutto ci� che c'�" (visto
che nel nostro pnto adimensioanle punto c'� il nulla?)

Un eterista interpreterebbe i potensiali a saliscendi di Boscovich e
quello con andamento -1/r +C di Newton come la densit� del'etere, pi�
o meno rarefatto, con l'intuibile legge per cui un corpo viene spinto
verso la rarefazione ("verso il basso poteziale"), come vediamo fare
alle cose nell'aria.

Ma Boscovih e Newotn (almeno il primo Newton, ch� anche lui approd�
poi all'etere) negano l'etere.
Non resta che una via, perfettametne praticabile per quello che ne
sappamo dello spazio il quale e � e rester� per noi umani un mistero.

Secondo me.

La densit� variabile � una propriet� **intrinseca**dello spazio.
E' una densit� variabile nel continuo.

La "causa gravitatis" (come recita il titoloolo del breve saggio di
Eulero, il quale anche credeva nell'etere) � da ricercare in qualcosa
di "intrinseco allo spazio".
Cos�, tra parentesi, ha fatto Einstein, curvandolo, facendocelo
immaginare come un piano inclinato, cosa per� assolutamente
incomprensibile e non intuitiva: anche lui ha svuotato lo spazo
dall'etere, ma a quale prezzo?.

Con una opportuna equazione dell'andamento della densit� dello spazio,
fino all'infinito (se l'universo lo �) intorno al punto, bisogna
allora ch esi possa spiegare tutta la fenomenologia fisica.

Essiterebbe solo quel "costituente ultimo", che fa capo ad un punto e
che � esteso come tutto l'univeso: il mattone � grande come la casa.

Da un punto di vista "fisico" ci� sarebbe soddisfacente, non ci
sarebbero altre domande di fisica sul costituente ultimo,
sull'**unica** "particella elementare" (l'affermazione di pi�
particelle elementari � tra l'altro in s� contradditoria, se non si
parla di valori diversi che possono assumere dei parametri, pochi, di
una sola equazione generale)

Perch� il potenziale, la densit�, abbiano quell'andamento, e chi sia
stato a plasmare cos� lo spazio, resta una domanda apert�, ma questa
non � fisica.

Certo, l'eventuale Demiurgo aveva una mente straordinaria, e delle
altre straordinarie capacit�.
Per tacere del fornitore della materia prima:-)

Ciao.

Luciano Buggio
http://www.lucianobuggio.altervista.org
Received on Thu Aug 23 2012 - 18:26:06 CEST

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