Re: Quantum beating

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Sun, 06 Apr 2008 21:08:20 +0200

Tetis ha scritto:
> Non mi riesce di ritrovare il link agli appunti di Elio Fabri, che
> contengono una discussione di questo "strano fenomeno".
Dato che la risposta l'hai gia' avuta, intervengo solo per raccontare
la storia che c'e' dietro quelle pagine.

Tutti gli anni l'AIF organizza una scuola di storia della fisica, di
regola invernale, per insegnanti secondari.
In varie occasioni io ho espresso le mie riserve circa l'utilita' di
trattare argomenti (complessi) della fisica del 20-mo secolo, di cui
spesso i partecipanti alla scuola non hanno una suff. conoscenza di
base.
Detto in soldoni, la mia tesi e' che prima di parlare (e tanto meno di
insegnare) la storia di un qualche capitolo della fisica, quel capitolo
bisogna conoscerlo bene.
Pero' l'attrattiva e' forte, e quelle scuole di solito hanno successo.

Nel 2003 la scuola venne organizzata a Pisa, e anch'io venni invitato
a tenere una lezione. Con un po' di malignita' dissi che l'invito era
obbligato perche' la scuola era a Pisa :-) ma comunque accettai, con
l'intenzione di affrontare il tema che sapete ma con un approccio poco
storico, ossia sviluppando le idee sottostanti anche se in relazione
ai tempi della loro evoluzione.

Per questo motivo la mia lezione (che in realta' fu divisa in due parti
in giorni successivi) parlava del concetto di fotone dalla nascita a
(quasi) i giorni nostri.
In particolare mi premeva mettere in evidenza le "stranezze"
quantistiche dei fotoni, quelle che sono emerse e divenute d'interesse
ampio negli ultimi decenni.

Ebbi cosi' modo di scoprire che molti di quei fenomeni ed esperimenti
non solo erano sconosciuti agli inseganti secondari, "allievi" della
scuola (cosa che avevo messo in conto) ma anche ad alcuni docenti,
professori universitari di storia della fisica...
Nel corso delle discussioni che seguirono alle reazioni meravigliate
di questi coleghi, mi venne fatto di accennare sommariamente ai
"quantum beats": un argomento che inizialmente non avevo pensato di
trattare.
Per questo motivo poi nella stesura del testo decisi di sviluppare un
po' di piu' l'argomento, consultai il lavoro originale di Alexandrov,
ecc.

Non sapevo invece degli ulteriori sviluppi di cui parli, salvo
qualcosa che avevo letto circa l'uso dei "quantum beats" per risolvere
livelli molecolari vicini.
E' un esempio interessante di un fatto che si presenta spesso:
all'inizio un fenomeno nuovo viene studiato con esperimenti ad hoc per
mostrare la validita' della teoria. In un secondo tempo, una volta
consolidata la realta' del fenomeno e la bonta' del modello teorico,
il fenomeno stesso diventa una tecnica d'indagine usata per scopi
diversi.


-- 
Elio Fabri
Received on Sun Apr 06 2008 - 21:08:20 CEST

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