luciano buggio ha scritto:
> Salve.
> Qui troverete l'elenco aggiornato di un centinaio quasi di asteroidi con
> satellite (uno o pi�).
> http://pages.prodigy.net/wrjohnston/astro/asteroidmoons.html
> Di 31 dei 96 sistemi elencati � determinata l'eccentricit� del secondario.
A me pare siano 28, ma fa lo stesso.
> 20 di questi 31 (la grande maggioranza, pi� dei due terzi) ha eccentricit�
> minore o uguale a 0,1, cio� le orbite relative, ad occhio, come quelle di
> quasi tutti i pianeti del sistema solare, non sono distinguibili dal
> cerchio.
La indistinguibilit� "ad occhio" dal cerchio cos'� secondo te, un
parametro fisico oggettivo?
Non basta dire, pi� prosaicamente, che la maggioranza dei secondari del
campione presenta eccentricit� piccole, inferiori a 0,1 (notando per� che
per la stragrande maggioranza del campione, pi� di 60 casi su 93,
l'eccentricit� dell'orbita non � ad oggi nota)?
> Da osservare che 16 di queste 20 (pi� dei tre quarti) hanno e<=0.05, e di
> queste 16 sono 10 quelle di eccentricit� uguale o inferiore a un centesimo.
> Pare quindi la normalit� che i satelliti degli asteroidi abbiano orbite
> praticamente circolari.
Tralasciando il particolare che due terzi del campione presenta valore di
eccentricit� sconosciuti.
> Come si spiega?
Ho dato una scorsa ai dati e un'idea qualitativa me la sono fatta.
Intanto la maggiornaza dei compagni che presentano piccole eccentricit� fa
parte di sistemi binari formati in pratica da grossi "massi": corpiccioli
minuscoli delle dimensioni dell'ordine del centinaio di metri o del km.
Tali sistemi non riescono evidentemente, data la debolezza della forza di
gravit� che li lega, a sopportare (a lungo) grosse eccentricit� orbitali,
poich� queste determinano forti oscillazioni nella distanza e nelle
velocit� di perielio e di afelio del secondario: ti basti pensare che
un'orbita con e = 0,5 comporta un rapporto tra le velocit� prima citate
pari a vp/va = 3, mentre per un'orbita con e = 0,75 vp/va = 7. Tutto ci�
comporta, per masse dei primari piccolissime, delle velocit� orbitali (di
afelio in particolare) molto vicine alla velocit� di fuga. E' quindi
sufficiente una piccola perturbazione dovuta all'interazione con corpi
vicini per strappare per sempre il secondario dal sistema.
Da questo mi pare si possa dedurre che una condizione qualitativa per la
stabilit� dinamica di tali sistemi � che il secondario permanga sempre,
nel corso della sua orbita, "sufficientemente" vicino al primario e da ci�
discende la necessit� di orbite a bassa eccentricit�.
Vi sono poi un certo numero di altri casi in cui l'orbita � a bassa
eccentricit� nonostante i sistemi in questione siano composti da asteroidi
discretamente grandi, diciamo dell'ordine del centinaio di km o pi�.
In questi casi, da una rapida occhiata, sembrerebbe che si tratti perlopi�
di sistemi in cui la forza mareale (che varia con l'inverso del cubo della
distanza) � discretamente intensa (pi� o meno dell'ordine di quella che si
esercita tra la Terra e la Luna). E, come � noto, l'effetto delle forze di
marea, se sufficientemente intense, determina nel tempo (risonanze a
parte) il moto sincrono dei corpi costituenti il sistema binario, nonch�
la progressiva circolarizzazione delle loro orbite.
Saluti,
Aleph
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Received on Fri Mar 28 2008 - 16:49:16 CET