Re: Come Galileo ha capito Einstein

From: Michele Andreoli <luogosano_at_gmail.com>
Date: Wed, 12 Mar 2008 15:06:05 +0100

Elio Fabri ebbe a scrivere:

> O.: "Se prova a leggere questo brano della Relativita' di Albert
> Einstein, si accorgera' di aver fatto scuola anche nella divulgazione
> scientifica."

Penso che Odifreddi volesse ringraziare Galilelo, a nome di tutti i
compilatori di libri di Fisica per le scuole medie, per il famoso esempio
della nave e delle farfalle, che permette di *illustrare* il principio di
inerzia praticamente a chiunque. Che poi *illustrare* non sia lo stesso che
*spiegare*, questa e' un'altra faccenda ...

> [A quanto pare secondo O. i "Massimi Sistemi" sono un libro
> divulgativo...]

Io, ingenuamente -- visto che e' scritto in italiano e non in latino; visto
che ha la forma del dialogo e che e' anche parecchio lungo -- direi che
l'intento e' anche divulgativo. Tu la pensi diversamente? (ho dato del Tu a
Fabri, ora corro a confessarmi ...)

> G.: "Mi sembra di vedere, allo stesso tempo, una continuita' e una
> discontinuita' col mio lavoro: sembra che la luce non si comporti,
> rispetto alla mia nave, allo stesso modo degli animaletti volanti, dei
> pesi e delle gocce cadenti."

Qui Galileo sarebbe dunque ad un passo dalle trasformazioni di Lorentz, e
questo leggendo una sola singola frase di Einstein. Non male.

Questo dialogo mi ricorda quel fim di Benigni al titolo "Non ci resta che
piangere", dovo Troisi (buon'anima) e Benigni cercano di spiegare a
Leonardo come costruire un treno per viaggiare nel tempo, dopo che non sono
riusciti ad insegnarli il gioco della scopa.


Michele
Received on Wed Mar 12 2008 - 15:06:05 CET

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