Re: Valvola termoionica e separazione di cariche
Giorgio Bibbiani ha scritto:
> "news.alice.it" ha scritto:
>> Una domanda relativa ad un esperimento mentale.
>> Prendiamo una valvola termoionica, ma un po' particolare: sdoppiamo il
>> catodo e separiamo i due emettitori A e B con del materiale isolante.
>> I due emettitori sono paralleli, e quindi immersi in un materiare che li
>> isola, in questo modo:
>>
>> ++++++++---------++++++++++++++----------++++++
>> ++++++++---------++++++++++++++----------++++++
>> ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
>> dove con il segno "-" ho identificato il catodo, e con + l'isolante.
>> Non applichiamo nessuna differenza di potenziale. Ci sar� comunque
>> un'emissione di elettroni (bassa) dovuta alla temperatura ambiente, e
>> grossolanamente gli elettroni emessi giaceranno su un piano perpendicolare
>> alle piastre.
>> Questa emissione � identica sia per la piastra A che per la piastra B.
>> Ora, applichiamo un campo magnetico (per esempio con un magnete
>> permanente) perpendicolare al piano di emissione degli elettroni. Il campo
>> incurver� la traiettoria degli elettroni (per esempio da destra verso
>> sinistra), e alcuni di essi dalla piastra A arriveranno alla piastra B.
>> Come risultato avrei che tra la piastra B e la piastra A si stabilisce una
>> ddp utilizzabile per produrre corrente se chiudo il circuito. Se il
>> sistema � isolato, questo avviene sottraendo calore all'ambiente e
>> mediante conversione di questo calore integralmente in energia elettrica,
>> in violazione al secondo principio della termodinamica.
>> Concludendo... mi dite dove sbaglio? :)
>
> Ti ha gia' detto Patrizio che "I transienti sono per def. esclusi dalla TD",
> e' proprio questo il punto...
>
> Suppongo che le piastre siano immerse in un ambiente vuoto.
> Hai ipotizzato che l'emissione sia _identica_ per la piastra A e la
> piastra B, e che _alcuni_ elettroni della piastra A arrivino alla B,
> questo implica che al passare del tempo _entrambe_ le piastre
> possiedono sempre meno elettroni, quindi il processo a
> un certo punto deve cessare, perche' entrambe le piastre
> acquisteranno una carica positiva tale da far cessare l'emissione
> di elettroni.
> Tutto questo senza fare calcoli, se tu provassi a calcolare
> quale sia l'emissione di elettroni per effetto termoionico a
> temperatura ambiente, penso rimarresti sorpreso e deluso :-)
diverso sarebbe, (penso, eh), il caso in cui i due catodi
potessero venire mantenuti costantemente a temperature
differenti, per cui le due emissioni termoioniche (almeno a
circuito chiuso che permette di demolire i gradienti di
potenziale man mano che si formano), rimarrebbero sempre un
tantino diverse. Ma in fondo il dispositivo sarebbe una sorta di
clone originale delle pile termoelettriche, e non realmente
innovativo mi sembra ... a parte la non necessit� di usare
saldature bimetalliche e di sfruttare l'effetto termoionico.
Diciamo che rispetto a una Seebeck magari potrebbe costare meno
in materiali, ma operando a emissioni di elettroni nel vuoto,
per come mi sembra, col cavolo che potrebbe erogare le
intensissime correnti che invece le pile seebeck (molto
conduttive) consentono.
Cmq l'idea mi intriga in s� come pure le Seebeck mi colpirono
molto la prima volta che le vidi ... Quindi mi accodo alla lista
di coloro che attendono verdetti definitivi dai pi� esperti
Ah, per inciso penso che a T. uniforme questo dispositivo non
potrebbe erogare nessuna corrente stabile (senza ricorrere ai
Diavoletti vari).
ciao
Soviet
>
> Ciao
Received on Wed Mar 12 2008 - 20:00:41 CET
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