Re: Paradosso della perdita dell'informazione in un buco nero
"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:a92bkeFkegU3_at_mid.individual.net...
> Omega ha scritto:
> > No, professor Fabri, non � colpa del caldo.
> No infatti: tu in anche in un cella frigorifera saresti sempre il
> solito ... non posso scriverlo, se no non mi passano il post.
>
>> Aprir� un thread, se mi sar� concesso, sulla divulgazione scientifica,
>> che Lei ha giudicato con pollice inequivocabilmente verso, mentre io
>> la ritengo essenziale e strettamente doverosa.
> Aspettiamo tutti con ansia di essere da Te illuminati su come vada
> fatta la divulgazione scientifica.
> Da quando ho letto questo tuo post, la notte faccio fatica a dormire,
> per l'ansia...
>
Per me esistono divulgatori scientifici che hanno scritto dei capolavori.
Adesso li ho a casa e non ricordo bene i titoli. Per esempio io ho a casa un
paio di libri di J.A.Wheeler (Gavit� e spazio tempo mi sembra e un altro che
non ricordo il nome) che a mio modestissimo parere valgono la pena di
essere letti e studiati.
Il problema grosso della divulgazione scientifica � quello di voler fare
capire al lettore ignorante concetti a volte difficili e controversi anche
tra gli addetti ai lavori. Per me invece il lettore dovrebbe concentarsi e
capire le cose pi� facili e leggere ci� che � in grado di apprendere. Cosa
serve parlare di paradossi dei gemelli o del gatto di Shroedinger quando non
si conoscono le leggi di Newton? A cosa serve parlare di buchi neri quando
ci si confonde persino sul termine "osservatore"? Io mi accontento di
cercare di capire e studiare quello che mi riesce comprensibile perch� la
mia ignoranza non mi fa andare oltre.
Received on Fri Aug 17 2012 - 12:36:32 CEST
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