Soviet_Mario ha scritto:
> e come potrebbe un monitor (men che mai uno schermo passivo
> a riflessione e un proiettore) produrre luce con tutte le
> medesime caratteristiche del laser ?
Rispondo con lunghissimo ritardo, ma spero non sia inutile (non è roba
che invecchia :-) )
Fin qui d'accordo, ma pi m i pare che stia trascurando un passaggio
importante.
In qualunque sistema di riproduzione video avrai i seguenti passaggi,
più o meno:
1) Una sorgente di luce (potrebbe essere il tuo laser)
2) Un sensore (es. telecamera) che rivela e codifica (per es. RGB) la
luce che ha ricevuta
3) Ma ricevuta da dove? Raramente dalla sorgente (chi punterebe la
telecamera verso il laser?) Piuttosto da un corpo solido o forse
liquido che riceve la luce della sorgente e la ritrasmette (riflette,
diffonde ...)
4) Un apparato (monitor) che riceve il segnale codificato e lo
riproduce come pixel colorati su una superficie (lo schermo).
Tu hai considerato 1) e 4), hai dato per scontato 2) e hai dimenticato
3)
Ora prendiamo il tuo laser giallo. (Ma a questi effetti anche una
comune lampada al sodio va bene: è meno monocromatica di un laser,
meno collimata e coerente, ma quanto a distr. spettrale ci si avvicina,
a parte la presenza del doppietto: 589.0 e 589.6 nm; ma una riga si
potrebbe pure filtrar via).
Il sensore in 2) è composto di tre elementi per pixel, con diverse
curve di assorbimento, grosso modo centrate in RGB, ma molto larghe;
sia per necessità tecnica, sia perché non sarebbe bene avere delle
sensibilità strette. Avresti il risultato che il sensore sarebbe
"cieco" a gran parte delle l. d'onda.
Anzi, le tre curve *debbono* sovrapporsi, affinché il sensore fornisca
*tre* segnali non nulli sui tre canali R,G,B.
Con luce monocromatica gialla avrai la risposta più forte in R e G,
scarsa in B.
Quanto a 3), la superficie del corpo, di regola diffondente, avrà
risposta diversa alle diverse frequenze (per questo è colorata). Ma
difficilmente la risposta sarà fortemente e rapidamente variabile.
Di certo un oggetto che vediamo giallo diffonderà poco nel blu, ma più
di questo non si può dire.
Oggetti che gli occhi vedono di colori quasi uguali potrebbero avere
curve di risposta parecchio diverse.
Ecco l'inconveniente di usare un illuminante moncromatico: ti provoca
una risposta che non ha nessuna relazione con quella visuale.
C'è però una ragione per cui non hai fatto male a dimenticare 3): a
meno che non si tratti di un corpo /fluorescente/, se ci mandi sopra
luce monocromatica, per es. a 589 nm, ti rimanderà in giro luce *della
stessa esatta* l. d'onda.
Arriviamo finalmente a 4). Idealmente i tre elementi luminosi di ogni
pixel dovrebbero emettere rad. monocromatiche. In pratica questo è
impossibile, e gli standard internazionali specificano non le
distribuzioni spettrali, ma le "cromaticità" dei tre primari.
Non vado oltre, perché è un casino infernale che non sono mai riuscito
a capire :-(
> il monitor EMULA qualsiasi colore con sintesi additive pesate delle
> sue uniche tre frequenze "pure" di cui dispone.
Visto quanto precede, hai fatto bene a mettere "pure" tra virgolette :-)
> Di fatto sono ben pochi i colori codificati dal sensore che può
> replicare in modo spettralmente fedele. Il resto lo imita al suo
> meglio.
Credo di aver dimostrato che la cosa è ben più complessa.
Credo sia più corretto dire che non ha neppure un senso preciso quel
"replicare in modo spettralmente fedele".
--
Elio Fabri
Received on Sun Jul 29 2018 - 16:38:14 CEST