Re: sistema solare quantizzato
On 30 Gen, 11:02, Paolo Avogadro <paolo_avoga..._at_libero.it> wrote:
> Ciao,
> Se lo prendi come punto di partenza non dimostri nulla nemmeno
> qualitativamente (se fai i conti corretti e parti con una lunghezza
> d'onda di un anno luce, alla fine avrai la stessa lunghezza d'onda)!
Ok, capito....
>
> Il problema � capire perch� una particella debba avere una lunghezza
> d'onda di un anno luce.
Dando per assodate tante cose.... ad esempio che sia una particella
senza massa a riposo e vettoriale e che l'energia dovuta alla sua
creazione provenga dal salto energetico orbitale terrestre, e che la
terra sia un "corpo" quantistico e non un "pianeta", e che Sch.er e'
buona come approx. non relativistica di KleinGordon..... e che di
sicuro sono approssimazioni del caso pro domo nostra..... dando queste
cose per buone (insieme a tante altre ancora :)) ) il punto e' nella
traduzione >>>
energia(del salto orbitale)-->>particella_bosone.
Per creare una particella hai bisogno di troppe pre-condizioni, qui
diciamo soltanto che la particella effettivamente e' stata creata...
(poi il come, non lo si sa).
Una delle condizioni pero' che devi rispettare nella creazione/
distruzione e' quella della "conservazione" di quantita' dinamiche e/o
energetiche.
Allora: conserva l'energia ed il momento angolare, metti la particella
in massa zero (ad esempio un fac-simile del fotone....) e trovi paro
paro che per crearla hai bisogno di chiudere l'orbita con la sorgente.
La terra deve percorrere la sua orbita affinche' la particella possa
considerarsi creata.
L'approx semiclassica di WBK e' proprio adatta a rendersene
conto....in MQ di Sch.er esiste 1orbita, e non orbite parziali...
Sch.er e' l'estensione della meccanica Azione-Angolo a comprendere il
minimo h.
Ma ti diro' di piu':
A mio modo di vederla la cosa (per la meccanica di DeBroglie) e' piu'
corretto dire che.......:
la terra [o qualsiasi altra particella] subisce un <<salto orbitale>>
(un salto quantico???) della durata di un T poiche' esiste una
particella no-mass di l'd.o. 1l.y. (per la Terra) piuttosto che il
viceversa. [questo al livello classico trova la formalizzazione negli
invarianti adiabatici: un sistema puo' perdere energia ma non te ne
accorgi se non aspetti un certo tempo... maggiore della periodicita'
della variabile angolo].
Cioe'.... e' la particella emessa che ci rende conto del fatto che
c'e' stato un salto energetico e non il viceversa.
Se "vedi" (rilevi) una particella no-rest-mass con una certa l' d.o.
A, allora capisci quanto vale energia/momento dell'orbita della
particella che l'ha emessa perche' queste sono legate, ad ex. tramite
Sch.er che e' la traduzione del modello Lagrangiano classico alla MQ.
Received on Thu Jan 31 2008 - 11:44:05 CET
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