Re: sistema solare quantizzato
scusate il ritardo ma sono stato molto impegnato in questi giorni, e
vi dico subito che lo sar� troppo anche i prossimi quindi non
aspettatevi eventuale risposte prima di almeno qualche giorno. Ora
per� mi prendo un po' di tempo, dunque...
Luca forse volevi scrivere 2*10^-41 J non eV. Cmq non riesco a capire
molto la tua risposta perch� in pi� punti sostieni che il conto ha
senso e in altrettanti, anche contemporaneamente, sostieni che �
logico aspettarsi che le orbite dei pianeti *non* siano quantizzate e
varino con continuit�. Se il conto a cui mi riferisco ha senso e
questi salti quantici ci sono, allora le orbite planetarie *sono*
quantizzate, sebbene la quantizzazione sia naturalmente a tutti gli
effetti trascurabile (forse � questo che intendevi dire e l'ho inteso
male).
L'idea di utilizzare l'equazione di schrodinger con il sistema terra-
sole non � mia, veniva proposta come esercizio nel pi� bel libro di
introduzione alla meccanica quantistica che sia mai stato scritto (il
griffiths, naturalmente, ed � cos� bello che non c'� bisogno di aver
letto tutti gli altri per poterlo affermare!). Io di mio avevo solo
verificato che si ottiene lo stesso risultato anche con un approccio
alla de broglie. Cmq all'inizio non capivo cosa centrasse il principio
di corrispondenza citato da elio, poi ho pensato che sarebbe centrato
se la RG prevedeva emissione di onde gravitazionali con quella
lunghezza d'onda (marcofocius forse elio si riferiva a questo). La
fisica classica a cui pensa elio quando ha tirato in ballo il
principio di corrispondenza, include la relativit� (spesso si tende a
chiamare classica semplicemente tutta la fisica non quantistica). Ma
ancora c'� qualcosa che non mi torna perch� alla fine dici che in
realt� la lambda � la met�.
Mi � ritornato in mente questo problema semplicemente dopo che ho
letto in un altro post che si parlava di tempi di vita degli stati
eccitati, e io ricordo che quando avevo fatto questo conto (quello di
cui si parla in questo post qui del sistema solare) mi ero anche
chiesto come tutto ci� avrebbe influito sulla stabilit� dell'orbita
(si trattava naturalmente di una instabilit� che dire piccola � dire
niente, e inoltre non sapevo quanto lo spazio sarebbe stato pieno di
queste particelle ultrarelativistiche che avrebbero portato a salti
quantici eccitanti dei quali tenere conto oltre alle diseccitazioni,
n� per l'appunto sapevo stimare il tempo medio di vita di uno stato
eccitato, insomma era un problema intrigante ma non sapendo proprio
come affrontarlo e avendo altre cose che incalzavano abbandonai
tutto).
elio 6 molto perentorio sul fatto della verifica sperimentale, e
naturalmente i numeri giustificano assolutamente una posizione del
genere, tuttavia la storia della fisica (michelson, mossbauer, ecc.)
mostra che talvolta misure che erano ritenute impossibili diventano
tutt'a un tratto accessibili. Tali sbalzi improvvisi non possono
dipendere semplicemente da miglioramenti della tecnica, ma soprattutto
di slanci mentali che permettono di affrontare il problema in modo
diverso, sfruttando in modo alternativo idee note, o magari per mezzo
di metodi indiretti che scaturiscono da modi fantasiosi di affrontare
il problema che prima non venivano in mente. La natura si fa sempre
attaccare da pi� fronti, impossibile avere abbastanza fantasia da aver
tastato tutte le strade possibili per affrontare un problema. Sul "del
tutto fuori discussione" avanzerei quindi una debolissima riserva.
Ripeto, solo perch� la fantasia necessaria per interpretare la natura
� senza limiti, e non possiamo sapere cosa potrebbe riservarci un
futuro anche prossimo. Grazie della dritta per come reperire
informazioni, sicuramente sarebbe una tesi interessante da consultare,
ma io sto a milano e cmq non avrei avuto il tempo.
che non era un'onda e.m. era ovvio (infatti ho parlato genericamente
di particella ultrarelativistica) anche se non si capisce bene di che
bestia si tratti. Sar� come ho ipotizzato prima (e come veniva
ipotezzato nello stesso Griffiths) quella che viene chiamata "onda
gravitazionale"? In effetti quello che mi dici sul fattore due non mi
stupisce, capita che affrontando in modi alternativi problemi che
richiederebbero la relativit� generale i risultati vengano sbagliati
di piccoli numeri interi (raggio di schwarzschild, deflessione solare
dei raggi stellari, raggio luminoso orbitante, ecc.), anche se
naturalmente io non ho la pi� pallida idea del perch�. Per modi
alternativi intendo per esempio usare la teoria classica per calcolare
il raggio di un buco nero, o usare la relativit� speciale (ma con il
famigerato aumento di massa!) per stimare la precessione dei pianeti
orbitanti (quanto a quest'ultimo punto c'� una bellissima
dimostrazione sul Barone (fatta cos� bene che l'avevo capita perfino
io, ma adesso non ricordo nemmeno se l'aumento di massa si intendeva
sia inerziale che gravitazionale), ma viene sei volte pi� grande di
quella vera, che si ottiene con la relativit� generale, avevo anche
provato ad applicare quella cosa all'atomo di sommerfield ma non si
riusciva (almeno... io non riuscivo!) perch� l'orbita che precedeva
non sembrava finire per riallacciarsi, e dopo avere annaspato per un
bel po' lasciai perdere quei laboriosi conti, per� ho letto da qualche
parte (mi pare il mitico "fisica atomica" di born, fra gli altri) che
l'approccio portava a risultati con i corrispondenti riscontri nelle
linee spettrali, ma ovunque si omettono i conti).
Received on Fri Jan 25 2008 - 13:49:10 CET
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