Re: soluzioni classiche in QFT
On 14 Dic, 09:49, marcofuics <marcofu..._at_netscape.net> wrote:
> On 13 Dic, 13:14, argo <brandobellazz..._at_supereva.it> wrote:
>
> > Se perturbassi invece intorno ad un'altra soluzione classica
> > dell'equzione del moto?
>
> (a prescindere dal fatto che la soluzione classica e' una)
E' unica solamente se si assegnano le condizioni iniziali.
La soluzione phi=const nel minimo del potenziale e' la
soluzione in cui ci si mette ''fermi'' nel minimo.
Naturalmente se non parti dal minimo o se hai velocita' iniziale non
nulla ottieni soluzioni diverse.
[...]
> > Sarebbe come
> > avere un campo esterno?
>
> Non credo...
Mi spiego: se sviluppi in serie di Taylor le perturbazioni intorno ad
un minimo non banale avrai che i
coefficienti dello sviluppo, cioe' le derivate del potenziale iniziale
valutate sulla soluzione,
dipendono dal tempo e dallo spazio.
Questo mi ricorda molto un accoppiamento
con sorgenti esterne assegnate.
> Ma xke' ti fai queste domande?
Perche' degli amici matematici, che sono interessati a soluzioni
solitoniche classiche delle equazioni
di Klein-Gordon non lineare, mi chiedono se i loro studi possono avere
qualche rilevanza in QFT.
E poi perche' voglio approfondire cosa e' e cosa non e' la teoria
perturbativa.
Ciao
Received on Fri Dec 14 2007 - 11:25:03 CET
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