Re: soluzioni classiche in QFT
On 14 Dic, 11:25, argo <brandobellazz..._at_supereva.it> wrote:
> E' unica solamente se si assegnano le condizioni iniziali.
> La soluzione phi=const nel minimo del potenziale e' la
> soluzione in cui ci si mette ''fermi'' nel minimo.
> Naturalmente se non parti dal minimo o se hai velocita' iniziale non
> nulla ottieni soluzioni diverse.
> [...]
hmmmm
ma qui la soluzione non e' la traiettoria... bensi' il sistema di
vincoli matematici che ti definisce una traiettoria (parlando
razionale).
Nella soluzione sono comprese tutte le traiettorie classiche
possibili... ma la soluzione e' unica classicamente.
>
> Mi spiego: se sviluppi in serie di Taylor le perturbazioni intorno ad
> un minimo non banale avrai che i
> coefficienti dello sviluppo, cioe' le derivate del potenziale iniziale
> valutate sulla soluzione,
> dipendono dal tempo e dallo spazio.
> Questo mi ricorda molto un accoppiamento
> con sorgenti esterne assegnate.
volendo vederla... :)) la puoi pure vedere la somiglianza.... si si
infatti quando fai la perturbazione fai una specie di soluzione per la
variazione-delle-costanti (come si fa in analisi sulle eq.ni diff)....
la teoria perturbativa:
Un campo ha in se' (una volta trovato) tutte le informazioni
richiedibili al sistema di cui esso e' formalizzazione.
E' un continuum infinito di gradi di liberta' che rispecchia poche
condizioni iniziali; del tipo rispetto della causalita', oppure
fermionico/bosonico... ecc, e se lo vedi con l'ottica degli integrali
sui cammini la somiglianza con il metodo perturbativo di Dirac e/o
Fermi la vedi subito.
lo shift di una soluzione sicura verso un'altra sulla base di un
accoppiamento col tuo D-Hamiltoniana; Ovviamente se non stai sul
minimo ti trovi anche le relazioni al primo ordine che indicano quanto
<<sei in uno stato di falso vuoto>> (+ o - io la vedo cosi')
Received on Fri Dec 14 2007 - 13:03:56 CET
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