Mentre mi rivoltavo nel letto cercando di dormire, un paio di
settimane fa la mia mente malata ha partorito questo stupido
esperimento mentale legato al fatto che continuo a non capire perch�
sia cos� tremendo dire che la massa aumenta con la velocit�
(affermazione che per� faccio con riserve, vedi alla fine). Ve lo
trascrivo
a) Siamo nello spazio lontano da sorgenti gravitazionali, abbiamo due
dischi, attacchiamo a ciascuno un dinamometro nel centro e li tiriamo
lungo la direzione dell'asse. Vediamo che quando vengono accelerati
con la stessa accelerazione (dischi in quiete relativa) il dinamometro
segna lo stesso valore, quindi hanno massa uguale (hanno inerzia
ugiale)
b) Ora mettiamo uno dei due dischi in rotazione e ripetiamo
l'esperimento, sono assolutamente certo che se l'accelerazione � la
stessa il dinamometro collegato al disco rotante segner� una forza
maggiore (beh l'effetto � cos� piccolo che non so se sperimentalmente
rilevabile, ma � solo un esperimento mentale...)
Se dico che � aumentata la massa del disco rotante dico un obbrobrio,
devo dire che � aumentata la sua inerzia perch� � aumentata la sua
energia... ma cosa cambia? Certo che non � aumentato il numero di
atomi del disco rotante, n� tantomeno il loro numero atomico, nessuno
che ragiona in termini di aumento della massa pensa ovviamente a cose
del genere. Ma se ci adeguamo all'approccio positivista e diciamo
semplicemente che la massa del disco � aumentata in virt� del fatto
che � in moto (� aumentata la massa di ogni sua particella, per via di
questo suo moto attorno all'asse), stiamo solo descrivendo un fenomeno
con un simbolismo del quale notiamo i limiti (che non vedo come
possano scomparire per il fatto di non parlare di massa e parlare solo
di energia) ma che mi sembra quantomeno un passo importante verso la
verit� (almeno qualcosa a cui agganciarsi in mancanza di meglio). Ho
detto che notiamo i limiti, nel senso che mi sembra in effetti poco
buono, che in effetti c'� di male nel dire che "la massa aumenta con
la velocit�", MA NON PIU' DI MALE che nel dire che gli oggetti in moto
rispetto a me si contraggono e sono caratterizzati da un'evoluzione
temporale pi� lenta. Un approccio cos� brutale del tipo "io, per
quanto mi riguarda, mi faccio tutti i conti supponendo che gli oggetti
in moto rispetto a me si contraggono, evolvono pi� lentamente e sono
pi� massivi, ottengo equazioni coerenti e funzionanti, risolvo i
problemi, del fatto che sembri del tutto impossibile farsi un'idea
della realt� su queste basi me ne frego" non � di per se un male,
tutt'altro � un gran bene, trovare le equazioni che risolvono i
problemi � il passo pi� fondamentale, ma certo messe cos� le cose non
possono assolutamente essere considerate la fine della storia. Ma per
caso la relativit� ha subito un'involuzione ai bassi livelli per poter
essere spiegata ai profani come me? Il fatto che Tizio misura con il
suo reticolo di orologi che Caio si muove pi� lentamente, e Caio
misura lo stesso per Tizio, mi sembra un fatto cos� banalmente
inaccettabile da farmi dire: ma come?!?!? Daccordo, la relativit�
vince sempre, � strutturata in modo che qualsiasi paradosso ci venga
in mente esso viene risolto applicando correttamente le trasformazioni
di Lorentz, per� ci sono cose che non riesco a proprio a digerire. La
relativit� � un bellissimo insieme di equazioni o � anche qualcosa di
pi�? Un insieme di equazioni *�* una teoria? Su un libro di Bellone ho
letto che Hertz diceva (credo un po' polemicamente) che "la teoria di
Maxwell � il sistema delle equazioni di Maxwell", n� pi� n� meno (beh
aggiungendoci ovviamente la forza di Lorentz). Ma un sistema di
equazioni, un metodo di risolvere i problemi, � automaticamente di per
se una teoria? Anche il metodo della massa ridotta o il metodo delle
cariche immagine funzionano, ma non per questo vanno presi alla
lettera per farsi un'idea del mondo, capite che voglio dire? Se due
corpi orbitano l'uno attorno all'altro non c'� nessuna riduzione di
massa, � solo un comodo artifico matematico (potremmo paradossalmente
inventarci una stupida teoria nella quale la diminuzione di massa �
reale, ma sarebbe una teoria assai bizzarra e assai meno preferibile
di quella corretta (e anche sperimentalmente discriminabile osservando
i moti)). E' cos� anche per la relativit�? Anche senza tirare in ballo
la dinamica, vorrei per prima cosa capire davvero la cinematica,
perch� risolvere i problemi semplicemente dicendo "la velocit� della
luce � una costante" mi sembra una cosa ributtante. Vomitevole.
Esistono prove sperimentali dirette della costanza della velocit�
della luce? Sul Barone avevo letto che esperimenti del genere sono
possibili (e come?!?!?) e che (cito a memoria) "i dati attuali
piuttosto accurati, la escludono" [l'anisotropia della velocit� di
propagazione della luce! cio� provano la costanza della velocit� della
luce] ma rimandava a fonti irreperibili (Kitscher, un nome del genere,
e chi �?). Beh buon natale a tutti vado a bere il vin brul�!
Received on Mon Dec 24 2007 - 22:57:27 CET
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