Re: Il rinnovabile basta davvero? <65881a5b-3c6b-4e33-8595-27820f545713@g21g2000hsh.googlegroups.com>

From: Gianni Comoretto <comore_at_nowhere.it>
Date: 21 Dec 2007 17:39:40 GMT

Il Wed, 21 Nov 2007 13:45:55 -0800, Albert0 ha scritto:

> Il soleggiamento medio è di 300w/m2. L'energia che riceve 1mq in un anno
> è pari a 5 barili di petrolio ( 700litri). Il rendimento dei pannelli è
> il 10%, si deduce 30MW/km2

Il rendimento dei pannelli dipende dalla tecnologia. I migliori in
circolazione (Sanyo a doppio strato) rendono circa il 17%, inclusa la
cornice, piu' del 15% all'inverter. Un pannello standard da 210 Wp sono
meno di 1.3 mq, e a Firenze produce 270 kWh/anno, mediati su un po'
tutto. Se li metto piani, in modo da tappezzare una copertura, la resa
cala, a circa 240 kWh/anno. Non drammatico.

Dura una trentina d'anni, e si ripaga energeticamente (non
economicamente) nei primi 3-4.

I pannelli a film sottile han rese molto più basse, intorno all'8%, ma
costi piu' che in proporzione. Possono essere usati come coperture
(calpestabili), integrati in tegole fotovoltaiche. Si ripagano
energeticamente in un anno, ne durano un po' meno (25). Sono piu'
sensibili alla luce diffusa, per cui e' meno problematico inclinarli in
modo "sbagliato".

Il problema di tutte queste cose e' la rampa di crescita. Per fare una
fabbrica devi avere i clienti, e viceversa. Oggi la domanda supera molto
l'offerta, non ci sono abbastanza fonderie di silicio solar grade, e
questo tiene alti i costi.

In linea di principio, utilizzando circa 1/4 dei tetti italiani si riesce
a coprire il fabbisogno elettrico, con questi rendimenti. Ma questo e'
1/3 circa del fabbisogno energetico complessivo.

> circa 100Ml/anno per l'energia, sono 100euro/m2 di budget all'anno: per
> avere i costi attuali i pannelli dovrebbero costare circa 1000euro/ mq
> (cifra più approssimativa di quelle di sopra).

Fosse cosi' ci siamo. Il costo al kWp (che sono circa 8 mq con le rese di
cui sopra) e' di 5-6000 euro per impianti di media taglia. Questo pero'
e' ancora troppo alto, occorrerebbe scendere di circa un fattore 3-5 per
essere concorrenziali con i combustibili fossili.

Esistono comunque altre possibilita'. L'eolico in quota (aquiloni che
prendono il vento a quote comprese tra 500 e 1000 metri, su un fronte di
una frazione di kmq) e' stato dimostrato, ma ci vorra' un po' per
svilupparlo. Non richiede tecnologie futuribili, e puo' coprire una buona
fetta dei fabbisogni energetici. I venti in quota sono costanti e
relativamente forti.

Occorre comunque pensare al risparmio energetico, a trasformare il
trasporto da basato sul petrolio a basato sull'elettrico, ridurre i
bisogni di mobilita' (o si ridurranno da soli quando un pieno costera'
uno stipendio), e di riscaldamento. Non e' semplice.

Il problema maggiore non sono i soldi, e' il tempo. Qualcuno ha detto che
di petrolio ne avremo per decenni. Si', ma gia' oggi sono 4 anni che la
produzione non aumenta, e la domanda e' tenuta a freno dall'aumento dei
prezzi (in Italia e' scesa di un 10%). Gli investimenti per la ricerca di
nuovi giacimenti sono piu' che raddoppiati, con un ritorno in termini di
nuove scoperte dimezzato. I nuovi pozzi (tanti!) cominciano a far fatica
a compensare l'esaurimento di quelli vecchi. Non ci vorra' molto per
vedere la produzione calare, e i prezzi schizzare in alto ancora piu' di
quanto facciano oggi: non decenni, anni.

Insomma, ci sono spazi di ottimismo, ma non la vedo facile.

Gianni
Received on Fri Dec 21 2007 - 18:39:40 CET

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