Re: Problema attrito su piano inclinato

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Fri, 07 Dec 2007 21:36:24 +0100

Ernest ha scritto:
> Questo post � stato un'infinit� di tempo con 2 soli messaggi... solo
> ora ho visto la polemica che si � generata in seguito, e che mi si d�
> del maleducato.
Vediamo: il post origine del thread e' dell'8-11. Tu hai risposto il
13. Io sono intervenuto il 15. Dal 16 al 28 ci sono stati altri 6 post.
Questo tuo porta la data del 30.
Non occorrono commenti, mi pare.

> Tanto per cominciare, cercati una definizione di cinematica, oppure
> apri un libro di fisica sui problemi di cinematica e guarda quanto
> sono diversi da questo.
A questo non posso che risponerti facendoti notare che io i libri di
fisica li scrivo, e nonho certo bisogno d'imparare *ora* la
definizione di cinematica.
Tu invece ne hai molto bisogno, come passo a dimostrarti.

> Un grave che cade o scivola su un piano inclinato � il pi� classico
> esempio di problema di cinematica. � chiaro che ci sono forze in
> gioco, se l'oggetto del problema non sta fermo o non si muove
> semplicemente di moto rettilineo uniforme, ma se un'accelerazione
> porta un problema ad esulare dalla cinematica... allora la cinematica
> praticamente non esiste!
Non e' vero niente di quello che dici.
Un problema e' di cinematica se e solo se per risolverlo *non hai
bisogno* di ricorrere alle forze e alla seconda legge della dinamica.

Percio' un problema su un grave che cade e' di cinematica solo in
quanto si assume nota la legge di Galileo, ossia che il moto e' con
accelerazione costante, senza chiedersi perche' sia cosi'.

Per lo scivolamento senza attrito su un piano inclinato gia' le cose
sono diverse: senza ricorrere alle forze non puoi capire perche'
l'accel. sia quella che e'. Solo che assumi per noto che l'accel. e'
g*sin(alfa), da quel punto e' solo cinematica.

Se e' presente attrito, non e' assolutamente cinematica, perche' devi
sapere che legge segue l'attrito, e questa e' una legge (approssimata
ed empirica) sulle forze.

> Mi dispiace che non ti sia apparsa chiara la mia soluzione, ma era una
> "dritta", non una lezione, non � che mi aspettassi di essere
> ringraziato, posso capire una richiesta di ulteriori delucidazioni, ma
> sentirmi dare del maleducato perch� non rispondo tempestivamente a una
> provocazione gratuita e fuori luogo... semplicemente mi porta a
> sorridere come, del resto, la tua arroganza.
Tu hai scritto cose senza senso, altro che "dritta"!
Ecco la tua "dritta":

> Impostando l'equilibrio delle forze sulla verticale: m*g*sin60-
> COEFFATTR*m*g*cos60=m*AVERT
> m sparisce e ti ricavi AVERT, la componente verticale
> dell'accelerazione.
> a = AVERT*sin60
Equilibrio lungo la verticale? Ma quando mai?

1. Quello che hai scritto in primo luogo non e' affatto un equilibrio,
ma la seconda legge della dinamica, per la componente *tangente al
piano*.
Ma non hai spiegato il perche' dei diversi termini. Tu questa la
chiami una "dritta"?
Anche se fosse stata giusta, all'OP non sarebbe servita, perche' lui
aveva bisogno di *capire*, non di vedere una soluzione bella e fatta.

2. Quella che ne ricavi, e che hai chiamato AVERT, e' proprio l'accel.
richiesta, per cui la riga successiva e' una boiata pazzesca.

La cosa peggiore e' che nonostante sia poi stata scritta una soluzione
corretta, tu non sia neppure preso la briga di verificare che avevi
sbagliato, e di riconoscere l'errore.
Vedi un po' tu chi sarebbe l'arrogante (oltre che ignorante, si
capisce...).
                                 

-- 
Elio Fabri
Received on Fri Dec 07 2007 - 21:36:24 CET

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