Re: Doppler nella luce

From: pasticcere <amcova_at_gmail.com>
Date: Wed, 5 Dec 2007 02:32:35 -0800 (PST)

Ciao,

volevo dirti che ho detto una cavolata pazzesca!

Nell'esempio che ti ho dato del treno e degli impulsi sembrava che il
segnale che tu percepissi diventasse non periodico (perch�
apparentemente dovevi aspettare sempre di pi� tra un periodo e
l'altro). Tutto ci� � sbagliato perch�, mentre tu aspetti che il
segnale N ti arrivi, il trenino pu� fare in tempo a emettere i segnali
successivi.

Per risolvere il problema pu� essere d'aiuto vedere quanto sono
distanziati nello spazio i "picchi" di luce.

Se due picchi sono distanziati nello spazio di una lunghezza "d",
quello pi� indietro arriver� d/c secondi dopo quello davanti, giusto?

Vediamo allora di calcolare d.

Diciamo che nel tuo sistema di riferimento c'� una sorgente luminosa
che emette impulsi con periodo "p", e che si allontana da te lungo un
binario a velocit� "v".

Diciamo che tu sei all'estremo sinistro del binario, e il treno
viaggia verso destra.

A un certo tempo t, il treno emette un impulso. Chiamiamo A il punto
esatto nello spazio in cui la sorgente ha emesso questo impulso. "p"
secondi dopo la sorgente emette un altro impulso. Quanto sono
distanziati nello spazio i due segnali successivi?

L'impulso precedente si � gi� allontanato dal punto A, � a sinistra
del punto A, a distanza cp da esso. Il treno intanto si � allontanato
dal punto A, � a vp metri a destra di A. Quindi in totale la distanza
tra i due picchi di luce �:

d=cp+vp

Ora questi due picchi continueranno a viaggiare verso di te a velocit�
c. Quindi tu riceverai il secondo impulso d/c secondi dopo il primo.

q=(cp+vp)/c=(1+v/c)*p

Come vedi questo intervallo di tempo non dipende da quanto la sorgente
� lontana da te, dipende solo dalla velocit� con cui si allontana.

Questa � la spiegazione dell'effetto doppler classico (credo)...
Received on Wed Dec 05 2007 - 11:32:35 CET

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