Re: Il rinnovabile basta davvero?

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Tue, 27 Nov 2007 22:25:50 GMT

SB ha scritto:
> Il giorno Mon, 26 Nov 2007 21:26:25 GMT, luh <usenet_at_drl.it> ha scritto:
>
>> SB wrote:
>
>>>> un solare "diffuso" come quello che ti ho prospettato ...
>>> E' un ipotesi pi� realistica di quella dei bacini ma che richiederebbe
>>> moltissime risorse.
>> e chi ha mai detto il contrario? pero' la direzione e' quella, dallo
>> studio di nuovi materiali amorfi adeguati all'abbassamento dei prezzi, e
>> comunque continuo a sostenere che un rivestimento alle costruzioni tocca
>> farlo, se e' fotovoltaico si acchiappano due piccioni con una fava.
>>
>>> Bisogna considerare anche il fatto, trascurato da molti che i pannelli durano
>>> relativamente poco
>> 20 anni? *relativamente* poco, vorrai dire, e la materia prima puo'
>> essere riciclata e riconvertita in nuovi pannelli ...
>
> Si pu� ricilare, ma costa molta altra energia.
>
> Il solare fotovoltaico non � molto conveninete proprio per questo:

per ora, diciamo.

Nella mia visione, inoltre, le energie da biomasse di varia
natura (gassificazione, combustione diretta, cogenerazione,
cippati, fermentazioni e biogas e quant'altro), altro non sono
che forme indirette di fotovoltaico a tecnologia e impatto
particolarmente basso.
In molti paesi sono valorizzate, spese per riscaldamenti
condominiali.

> Costa energia produrlo e dura pochi anni, alla fine il bilancio � comunque
> positivo, ci mancherebbe, ma non di molto.
>
> Sar� malizioso ma tutto il parlare in termini ottimistici del fotovoltaico
> secondo me � legato ai finanziamenti a pioggia arrivati recentemente in questo
> settore.
>
> Il discorso pu� essere diverso per il solare termico

ah, si, l'efficienza � molto alta ed � una bassa tecnologia a
basso impatto. Certo, non � esattamente surrogato della nobile
energia elettrica, ma un massiccio uso del solare termico in
tutte le sue forme (dall'acqua calda sanitaria "instant", ossia
giornaliera, alle grandi sonde termiche interrate),
consentirebbe di ridurre molto le spese per riscaldamento, che
non sono una voce piccola nel bilancio energetico.

> o per centrali solari tipo
> quella proposta da Rubbia con il sistema a specchi, ma restano comunque i
> problemi legati alla disponibilit� e all'immagazzinamento dell'energia.
> E sono problemi oggettivi e difficilmente risolvibili.

che sussistano non ci piove, ma non sono cos� inaffrontabili.
Le centrali a specchi concentatori a alte temperature (> 350�, e
fino a 600 penso), possono immagazzinare il calore diurno entro
miscele di sali fusi molto semplici, non eccessivamente costose
e a modesto impatto in caso di danni (si usano miscele di
nitrato e nitrito di sodio/potassio, che essendo altofondenti
immagazzinano parecchio calore "caldo", in un'accezione che si
intende come atto non solo a scaldare l'acqua per riscaldamenti,
ma per azionare turbine e quindi anche i classici generatori
elettrici convenzionali).
In sostanza la singola fonte o variante di utilizzo sono
destinate a rimanere minoritarie, ma nel complesso hanno
notevoli margini, se correttamente associate.

>
>> l'acqua del pianeta.
>> e' immensa ed assicura millenni di energia ed abbondanza idrica?
>
> Si, finir� molto prima la nostra specie.
>
>>>> e' il sole, che direttamente (fotovoltaico) o indirettamente
>>>> (eolico, idroelettrico, etc) e' il motore primo di tutto cio' che puo'
>>>> essere sfruttato in modo piu' o meno sostenibile.

tutto tutto no. Ci sono pur sempre i radionuclidi che sono
completamente svincolati dal sole (e la geotermia, ad essi
correlata, sebbene attualmente sfruttabile in pochissimi siti
fortunati). Pensa che bello sarebbe poter carotare un plutone
magmatico, pompare aria o acqua fredda e ripescarla calda in
maniera generalizzata !

>>> Non sono d'accordo su questo, e basta fare due conti per capire perch�.
>> puo' starmi bene la tua opinione (opinabile per definizione :-) ), ma i
>> due conti sara' il caso che li espliciti.
>
> Li ho esplicitati gi� nel primo post.
>
> Occorrono circa 260.000 km2 per soddisfare il fabbisogno energetico del pianeta
> di 6*10^7 Gwh .
> Dal momento che non � nemmeno pensabile immagazzinare una potenza del genere,
> (rifletti sull'ordine di grandezza prima di parlare di batterie, bacini montani
> o cose simili) occorrerebbe che queste centrali fossero spalmate su tutto il
> territorio mondiale con reti molto estese per interconnettere le zone dove si
> produce energia, tipicamente desertiche e illuminate dal sole, con le zone
> abitate dall'altra parte del globo dove allo stesso tempo � buio.

tornando IT per un ng di fisici, avrei una domanda
sull'immagazzinamento di elettricit� "pura".
Che capacit� di accumulo si possono ottenere, e con che rapporti
prezzo/materiali vs. potenza immagazzinata, nelle bobine
superconduttive ?
C'� un limite finito alla corrente che si pu� pompare in una di
tali bobine ? Nel senso che per il profano si dice che il
superconduttore ha resistenza nulla e non dissipa nulla in
calore, ma � proprio nulla nulla e non misurabile con qualsiasi
mezzo attuale, oppure � soltanto inferiore di vari ordini di
grandezza ai classici conduttori metallici ?


>
> La cosa � teoricamente fattibile ma mi sembra pi� difficile da realizzare
> praticamente della fusione nucleare, che comunque avr� i suoi problemi
> infrastrutturali, anche se di tipo opposto.
>
>> perche' *ovviamente* e' il sole a muovere tutto cio' che ci circonda ...
>> senza sole la terra sarebbe una palla inerte che irradierebbe nello
>> spazio quel minimo di energia geotermica residua

residua in che senso ? Attualmente viene ancora prodotta (e dato
il tempo di dimezzamento del torio, il principale radionuclide
attivo sorgente del calore endogeno, direi che il tasso di
generazione non � che stia calando in maniera molto significativa)

> che *non* e'
>> sufficiente a mantenere la superficie a una temperatura adeguata al
>> mantenimento della vita ...

Questo � di certo vero in ogni caso.
ciao
Soviet_Mario

>
> Questo � vero, ma il problema rimane come sfruttare questa energia immensa ma
> dispersa e difficile da catturare, maneggiare, che spesso c'� quando non serve e
> non c'� quando serve.
>
> --
> ciao
> Stefano
Received on Tue Nov 27 2007 - 23:25:50 CET

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