Re: quando il collasso?

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Thu, 29 Nov 2007 21:09:15 +0100

leoleo ha scritto:
> ...
> Quando mi trovo a spiegare argomenti che richiedano nozioni
> preesistenti, non transigo sal fornire una seppur sommaria descrizione
> degli elementi mancanti.
Quello che scrivi sopra, e che ho tagliato, potrei condividerlo.
Pero' quello che segue e'molto diverso, e mostra che a volte anche cose
che sembrano condivisibili non lo sono piu', a seconda
dell'interpretazione...

> Ad esempio di recente mi � toccato insegnare scienze in una scuola
> media. Nel parlare di elettricit� non potevo fare a meno di notare
> come il testo non toccasse neppure i concetti di elettrone, nucleo ed
> atomo. La teoria proposta era in qualche modo reminisciente del fluido
> elettrico ottocentesco.
Beh, che c'e' di strano?
Ti sei per caso informato sui programmi?
Non che li voglia mitizzare (vedi dopo, la risposta a Soviet_Mario).
Ma e' ovvio che i testi debbano rispecchiare i programmi.
Poi li possiamo discutere, e ora discutiamo :)

> Naturalmente ho invece impostato le lezioni alla luce della teoria
> atomica. Del resto fornire una descrizione degli atomi come "palline"
> composte di altre "palline" non � certo difficile, e sono sicuro che
> non pregiudicher� i loro futuri studi di fisica atomica.
Naturalmente? Non c'e' niente di naturale.
La scelta di trattare o no la struttura atomica alla scuola media e'
certamente discussa e la risposta non e' affatto cosi' ovvia come tu
mostri credere.

Ti porto solo un esempio storico.
Dalla scoperta della pila a quella dell'elettrone passa quasi un
secolo.
Ora pensa a quello che fisici e ingegneri sono stati capci di fare
in quel secolo, senza conoscere quella che a te sembra una conoscenza
imprescindibile per dei ragazzini.
Il modello del "fluido", che del resto sopravvive ancor oggi nella
parola "corrente", e' del tutto adeguato per spiegare la quasi totali
dei fenomeni elettromagnetici con cui una persona comune puo' avere a
che fare.
E' sufficiente per tutta l'elettronica, salvo per chi debba progettare
circuiti integrati o in altri casi limite.
Non parliamo poi di tutta la producione e trasporto di energia
elettrica...
Quindi non e' affatto un modello da buttar via.

> Del resto anche le conoscenze pi� avanzate si acquisiscono a stadi,
> e non sprofondano certo a coprire le radici di quello che descrivono,
> radici che poi in fondo, spesso non esistono neppure.
Appunto: quindi in ogni caso a qualche punto ti devi fermare, per non
"sprofondare" :-)
E non e' per niente ovvio quale sia il punto giusto.

> Per esempio in chimica, che si assuma pure il postulato dell'equazione
> di schrodinger. Non si sa cosa significhi? Da dove venga? Non importa,
> queste sono le regole del gioco, che si veda quali sono le conseguenze
> e quali fenomeni spieghano.
Scusa, ma mi sembra un discorso con poco senso.
Non esiste un "postulato" dell'eq. di Schr.
Esiste la mecceani quantistica, coi suoi postulati, che e' costruzione
ben piu' complessa.

Che uno studente di chimica si veda scrivere l'eq. i questione e' del
tutto privo di senso, prima di tutto perche' il suddetto studente non
sa neppure capire *in che senso* quella sia un'equazione.
Dovrebbe conoscere le eq, alle derivate parziali, i concetto di
autovalore...
Inoltre non e' assolutamente in grado di risolverla, neppure nei casi
piu' elementari (es. oscillatore armonico) e tanto meno di farne un
qualsiasi uso per i casi che potrebbero interssargli: struttura degli
atomi e delle molecole.

Lasciami approfittare del'occasione per dirti come la vedo (e come la
vedono credo la quasi totalita' dei fisici): questa mania dei chimici
di propinare l'eq. di Schr. a livelli assolutamente prematuri e uno
dei piu' patenti e scandalosi errori didattici, che grida vendetta al
cospetto di Heisenberg, Schroedinger, e compagnia bella.
Sebbene abbia provato per anni a cercare una qualsivoglia
giustificazione di tale perversa abitudine, non ne sono venuto a capo.
E' uno scandalo e basta.

Soviet_Mario ha scritto:
> premesso che insegno in un liceo, e ho la sfortuna di insegnare
> chimica ...
Sapevo, e maliziosamente accoppio la risposta a te e quella a leoleo
:-)

> ce li disegno pure io. Il grosso casino � che, quantunque se ne
> favoleggi fuori della scuola, non siamo affatto legittimati a
> scriverci i programmi noi stessi, e quindi la scelta dei contenuti non
> � sufficientemente libera.
Quanto cio' che dici non suia vero, lo dimostra il post di leoleo al
quale ho appena risposto...

> Ancora non � libera la programmazione curricolare che rispecchi di pi�
> alcune propedeuticit� (in generale la matematica dovrebbe precedere le
> scienze esatte, e le scienze della vita, fatte bene, dovrebbero
> seguire e non precedere chimica e fisica, perch� appunto danno per
> scontata uan conoscenza non banale di queste ... a meno di non farle
> come inevitabilmente ora, nozionisticamente, e non � colpa dei
> biologi)
No, non sono affatto d'accordo.
Si puo' fare della fisica bellissima co poca matematica, della
bellissima chimica con poca fisica, dell'eccellente biologia senza
nessuna chimica...

Poi *a un certo livello* occorrera' servirsi di strumenti piu'
sofisticati e del contributo che viene da altre discipline, d'accordo.
Ma se una materia viene insegnata nozionisticamdnte, la causa e'
tutt'altra: sta nella testa dell'isnegnante e in come e' stato
indottrinato.

> ...
> Se uno fa di testa sua e poi all'esame di stato esce qualcosa che non
> hai spiegato, come te la sbrogli la faccenda ? Alla fine hai torto tu,
> lo capisci, vero ? (� un tu generico, ovviamente)
Andiamo... questo puo' *al massimo* essere un problema dell'ultimo anno.
Non vedo come possa giustificare un insegnamento fatto coi piedi per i
quattro anni di liceo che precedono...

> si ... vero. E non c'� qualcosa che non va nel fatto che in terza
> liceo arrivi gente che ancora non sa fare le proporzioni ?
Verissimo: ci torno fra un attimo.

Ma non sfuggire al punto: ci sono tuoi colleghi che pretendono di
parlare di m.q. a ragazzi che non sanno le proporzioni.
Che cos'hanno nella testa?
Non mi rispondere, perche' lo so: la piu completa dissociazione
mentale.
Da un lato: quelo che i ragazzi non sanno non e' colpa mia e non posso
farmene carico.
Dall'altro: io debbo comunque "svolgere il programma".
Poi mi devi dimostrare che il suddetto programma includa davvero la
m.q.
Tu dimostramelo e io m'impegno a scrivere una puntata della "Candela"
dove levero' la pelle agli autori di tali programmi.
Non servira' a niente, ma io mi divertiro', e forse si divertira' anche
qualche lettore :-))

> Che matematica si fa alle medie ? Topologia, geometrie non euclidee ?
> A me (chimico) arriva gente che in prima superiore non ha idea di cosa
> sia una equazione di primo grado (e provo a dare qualche infarinata
> molto pratica al riguardo perch� se no non riesco nemmeno a disegnare
> un grafico).
Qui ti do ragione, e dico di piu'.
In varie occasioni ho sparato a zero sui "riformatori" che progettano
le cosidette "riforme" senza essersi presi la briga di esaminare le
condizioni *reali* dell'apprendimento scolastico.

Se fossimo in molti, in tutte le possibili sedi, a dire la steessa
cosa, forse qualche effetto ci sarebbe...
-- 
Elio Fabri
Received on Thu Nov 29 2007 - 21:09:15 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:08 CET