Re: Rilevare radiazioni...

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Tue, 28 Aug 2018 21:38:13 +0200

Silvio Ce ha scritto:
> ...ionizzanti con pellicola fotografica. Che sensibilità ci vuole?
> Rullino foto o diapositive? Si pone vicino all'oggetto sospetto
> - Esempio un minerale - per quanto tempo? A chi si porta per lo
> sviluppo?
Cominciamo col dire che le radiazioni non si riLeVano: si riVeLano.

Quanto al resto, non credo si possa rispondere in generale, perché
dipende dal tipo di radiazioni e dalla loro intensità (si chiama
"attività" nel caso di una sorgente radioattiva.)

Tieni poi presente che a meno di usare espedienti particolari (per es,
interporre qualche oggetto che possa schermare parzialmente la
riadiazione, lasciando quindi un'ombra) la sola cosa che otterrai sarà
una "velatura" generale del fotogramma.

Anzi: se usi un comune rullino, c'è il rischio che ti si veli tutto
con un'unica esposizione.
Non so se si trovino ancora, ma dovresti piuttosto usare lastre o
pellicole piane.
Naturalmente in bianco e nero, visto che il colore è inutile.
E forse ti converrebbe imparare a sviluppare da te.

Il mio problema è che sono più di 20 anni che non faccio foto, e
quindi non ho idea di come si lavora oggi, con la diffusione
universale delle macchine digitali.
Ho trovato un sito, però vecchio di 10 anni, dove puoi trovare delle
informazioni sui materiali disponaibili e loro trattamento.

http://www.marcocavina.com/millumino_dargento/
large_format_process/00_pag.htm

Forse un NG di fotografia potrebbe darti altre indicazioni.
Comunque se chiarisci meglio che cosa hai in mente, e soprattutto
quanto sei disposto a investirci in tempo, qualche altra notizia posso
anche dartela.
  

-- 
Elio Fabri
Received on Tue Aug 28 2018 - 21:38:13 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Sep 18 2024 - 05:10:12 CEST