Enrico SMARGIASSI ha scritto:
> Si', direi proprio cosi'. In realta' Elio pone dei paletti
> strettissimi (per me un po' troppo stretti) e Ghirardi e' uno dei
> pochi a passarci atraverso.
Rispondo solo a questo, perche' mi sembra che valga la pena di
spiegare meglio.
Non discuto se i "miei" paletti siano poco o troppo stretti. Pero'
Ghirardi ci passa solo perche' il suo *non e'* un libro di
divulgazione.
Credo che la sua intenzione fosse quella. Del resto lo dice alla fine
dell'introduzione:
"permettere, sia pure con impegno e fatica, anche al lettore senza una
preparazione specifica di cogliere, in modo concettualmente corretto e
senza fraintendimenti, gli elementi essenziali degli affascinanti
misteri che l'investigazione della realta' ci costringe ad
affrontare."
La mia opinione e' che questo obiettivo sia mancato, perche' il libro di
Ghirardi non puo' essere capito senza una preparazione specifica.
Per cominciare, non e' "senza equazioni". Ne contiene, anche se non
molte, nei punti cruciali.
Inoltre fa i salti mortali per evitare di usare i numeri complessi,
col che non fa che complicare la vita, a se' e al lettore.
Ma soprattuto, l'errore e' di credere che basti semplificare la
matematica...
Sono i ragionamenti, e' la fisica che ci sta sotto, che sono
difficili.
La matematica, se la si padroneggia, e' un aiuto prezioso, e volerne
fare a meno rende le cose complicate, ambigue, foriere di equivoci.
Nel libro di Ghirardi i ragionamenti, la fisica sono corretti,
trattati seriamente e a fondo. Ma proprio qui sta il difficile,
ripeto.
Insomma, detto in breve la mia opinione e' che sia un ottimo libro per
chi abbia almeno tre anni di fisica universitaria alle spalle (e forse
non bastano).
Potranno esserci eccezioni, magari anche qualche liceale con una
marcia in piu', e va benissimo. Ma appunto: si tratta di una
divulgazione di tipo molto molto speciale.
--
Elio Fabri
Received on Tue Oct 23 2007 - 21:06:57 CEST