Il 10 Ott 2007, 20:51, acavagli_at_studenti.ph.unito.it ha scritto:
> Ciao a tutti, sono uno studente di fisica e vorrei sapere se qualcuno
> la pensa come me su questo punto. Premetto che solitamente mi sento
> molto infastidito da "intromissioni" della filosofia nella scienza, e
> che questo argomento � un tantino a rischio di ricadere in quel tipo
> di cose secondo i miei gusti personali. Ora, anche se non penso che ci
> sia realmente bisogno di una definizione di cosa � scientifico, credo
> che pi� o meno tutti ci sentiamo "descritti" bene dalla definizione
> data da Popper di falsificabilit�; almeno, lo spirito del metodo
> sperimentale mi sembra essere sempre stato quello, da molto prima che
> Karl ci arrivasse.
Diciamo subito che sono ignorante su Karl ma so che ha dedicato
un libro alla meccanica quantistica, che i fisici hanno dovuto con
dispiacere smontare in alcune affermazioni un tantino azzardate.
Personalmente trovo le pochissime applicazioni che conosco,
della definizione di scienza come falsificabilit�,
da parte dello stesso filosofo piuttosto
estranee alla storia del progresso scientifico. Esistono esperimenti
cruciali che hanno cambiato la rappresentazione scientifica, ma
si inseriscono sempre in una lunga preparazione in cui una quantit�
di idee nuove confluiscono a formare un'alternativa predittiva, valida
ad una teoria esistente. Da questo punto di vista risulta immediatamente
che quello che conta non � un singolo esperimento che falsifica una
teoria, bens�:
I) una serie di esperimenti che non sono colti da una teoria in assenza
per� di una valida alternativa sono accumulati come "stranezze"
II) una serie di esperimenti che convalidano un nuovo schema predittivo
e spiegano le stranezze.
le buone teorie sono solitamente costruite ben al riparo da innumerevoli
esperimenti ideali pensati per confermarle o smentirle, a volte ben oltre
le migliori aspettative dei loro ideatori, mentre sono
esposte rispetto ad esperimenti non calcolati n� previsti, e nemmen
forse immaginabili. Esempio chiave: la rivoluzione copernicana si
rende necessaria per l'avvento delle lenti, senza le quali gli effetti
che evidenziano la variazione delle dimensioni apparenti degli astri,
la presenza di satelliti intorno ad altri pianeti, ed un accumulo di
nuove evidenze, non sarebbe stata possibile, ma la teoria tolemaica
regge benissimo ad una quantit� innumerevole di facili critiche che
con il senno di poi ci appaiono scontate.
Il problema �: una teoria intrinsecamente
> indeterministica (ovviamente parlo della MQ) ricade nella definizione
> di falsificabilit�? Sarei anche curioso di sapere se Popper stesso non
> avesse notato un problema, se qualcuno lo sa.
Credo si tratti in buona misura di un falso problema nel contesto
scientifico. Essenzialmente per il motivo che, in pratica
la gran parte delle osservazioni che convalidano o smentiscono il
valore di un'applicazione della teoria quantistica avvengono ad un
livello quasi-deterministico, ovvero su collezioni statisticamente
significative e risultano in accordo con le previsioni quando l'applicazione
� valida, i casi di disaccordo sono per lo pi� confinati ad erronee
applicazioni. Sui fenomeni pi� genuinamente irripetibili la meccanica
quantistica �, quasi costitutivamente, al riparo degli eventi per la ragione
che dici tu :-))) ma non ingenuamente, ed esistono dei modi per evidenziare
e, fino ad ora, verificare con successo sottili implicazioni anche nei casi
in cui le misure
effettuabili sono marginali.
In questo non c'� una gran differenza operativa rispetto
a quanto avveniva con le applicazioni della meccanica classica,
anche se l'idea di "leggi" risultava criticamente posta in discussione.
Il problema dei falsi esperimenti ideali, simili per tradizione agli
esperimenti ideali legati al moto perpetuo, rimane intatto,
esasperato forse dalla suggestiva idea che l'incertezza lasci
pi� spazio alle ideazioni inverosimili.
Lo stesso Popper � proverbiale per un esperimento
ideale in cui fa un uso errato dello schema quantistico,
nell'esperimento EPR, predicendo una causalit� a distanza
in modo completamente errato e nel contesto di un esperimento
ideale che nella pratica avviene con esiti differenti da quelli supposti
da Popper. E' vero, come dici, che la falsificazione non avrebbe valore
logico su dati intrinsecamente "eventuali", ma la questione � che
in verit� tutta la fisica sperimentale � basata su dati eventuali (leggasi
eventi)
a supporto della regolarit� dei quali non stanno altro se non l'esperienza
da un lato
ed una umilissima credenza nelle teorie scientifiche dall'altro. Per umile
credenza si intende che lo scienziato non spinge mai le proprie supposizioni
al di fuori di un contesto controllatissimo che impoverisca, per ragioni di
intellegibilit� pratica, la complessit� del mondo concreto. I guai
vengono a livello teorico quando gli scienziati estrapolano senza il
beneficio del dubbio e dimenticando il carattere ipotetico del procedimento
scientifico, alcune personali credenze funzionali in un contesto specifico,
e quando i filosofi imitano, senza la dovuta
preparazione ed umilt�, i modi di operare degli scienziati, ed i vizi
di supponenza di alcuni di loro.
> Cerco di spiegare meglio: il contenuto empirico della MQ di solito
> viene liquidato cos�, sui libri di fisica :
> 1) L'insieme dei valori possibili delle misure � lo spettro
> dell'operatore a.a. che corrisponde all'osservabile (e questa �
> un'affermazione evidentemente falsificabile, quindi non c'� nessun
> problema a fino qui; e "fino a qui" include un sacco di cose)
Falsificabile, e di fatto varie volte falsificata nell'esperienza, ad
esempio,
degli spettroscopisti. Ma senza che venisse per questo falsificata
l'intera teoria. Di volta in volta i fisici si accorgevano che la
spettroscopia
era pi� complicata e sottile di come l'avevano fino a quel momento
semplificata. Cos� ai termini che prevedevano le principali righe
si vanno ad aggiungere via via termini all'operatore hamiltoniano,
che prevedono strutture pi� sottili, si vanno a controllare con pi�
attenzione gli effetti statistici, e si scopre spesso con stupore crescente
che alcuni teorici avevano talvolta previsto certe osservazioni prima che
quelle si imponessero all'attenzione. Ad ogni modo Popper che pure
� scettico tanto sulla teoria quantistica quanto sulla relativit� intende
falsificabile in un senso differente. Lui pensa spesso ad esperimenti
per i quali una teoria prevede un esito ed un'altra teoria radicalmente
differente ne prevede un'altro. Finch� si parla di articolazioni differenti
della medesima teoria il problema si pone solo in parte.
> 2) La probabilit� che il valore misurato cada all'interno di un
> insieme (di Borel ecc..) si calcola in un certo modo matematicamente
> ben definito, e "al tendere delle misure a infinito, la frequenza dei
> dati tende a riprodurre tale distribuzione di probabilit�"
> Questa affermazione non mi sembra fornisca operativamente allo
> sperimentatore alcun modo di falsificarla, proprio perch� il concetto
> di probabilit� non ha secondo me contenuto empirico preciso;
su questo sono d'accordo a met�.
Per quanto sia consueto che la luna giri intorno alla terra con un periodo
pressoch� costante questa semplice osservazione
non ci autorizza a fare di questo fatto una legge di natura, per il semplice
fatto che si basa su una consuetudine e non su una necessit� di ragione,
ma con la dovuta umilt� si ammetter� sempre che una teoria che preveda
questo ed altri fatti sia una buona teoria. E pur tuttavia,
per quanto nella sua storia la scienza fisica si sia ingegnata ad incastrare
fra loro con necessit� una quantit� di altre evidenze, non sfugge per
questo alla umile condizione di ancella dell'esperienza. Con la meccanica
quantistica questa condizione � cambiata poco, per quanto invece la
nozione stessa di legge di natura e di necessit� delle leggi di natura abbia
subito un ridimensionamento consono all'umilt� che si addice alla
buona scienza, anche se gli effetti sul mondo della filosofia si sono
rivelati per taluni pensatori piuttosto drammatici.
Se il mondo si mettesse a funzionare
diversamente da come fa questo non risulterebbe meno sorprendente
del fatto che le misure di polarizzazione dei fotoni provenienti dal sole
possano
mettersi a sortire sistematicamente in un verso anzich� nei due normalmente
osservati, e previsti, sia pure solo probabilisticamente, non apparirebbe
meno
inconsueto del vedere il periodo lunare mettersi a variare ritmicamente fra
14
giorni e 28 giorni.
> ovviamente ottenere sempre testa pu� farmi sospettare che una moneta
> sia truccata, ma � perfettamente compatibile con una moneta buona,
> tanto che posso calcolare anche la probabilit� di ottenere sempre
> testa a partire dall'ipotesi "la moneta � buona".
Esatto.
Se qualsiasi
> andamento (o quasi) � spiegabile dal modello...ha senso discutere di
> interpretazioni della MQ che siano a un livello retrostante ci� che
> possiamo falsificare con l'esperimento?
Si ha senso, ma � un argomento scivoloso senza la dovuta preparazione
empirica, logica e persino filosofica, (che non necessariamente significa
avere studiato molti manuali di filosofia, sono in molti anche fra i
filosofi
a pensare che altro sia la buona filosofia) oltre alla esperienza di
applicazione
della teoria. Fondamentalmente l'interpretazione di Cop. � molto
pi� di una semplice interpretazione: � un ricettario pratico che pu� essere
assiomatizzato e costituisce una teoria, ma che poggia a complemento
di uno sforzo matematico, e sperimentale durato un secolo. Poi si pu�
discutere su certe applicazioni forzate e garibaldine dell'interpretazione
di Cop. e della cosiddetta riduzione del pacchetto d'onda che
gran parte dei fisici, in tutti i laboratori, fanno, sbagliandosi per� molto
meno
di quanto possa sbagliarsi (non necessariamente per�) uno studente
armato di tutti gli scrupoli, ma sprovvisto della necessaria esperienza.
> Pu� darsi che io mi sbagli (magari, clamorosamente) ma mi sembra
> istintivamente troppo debole una risposta basata sul fatto che anche
> in fisica classica le misure hanno degli errori, per cui gli
> sperimentatori devono verificare un andamento statistico dei dati
> compatibile con la legge .
>
> Grazie, ciao
> Andrea
>
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Received on Tue Oct 16 2007 - 17:33:02 CEST