Re: Gruppo di Poincare', spazio-tempo curvo, teoria dei campi

From: argo <brandobellazzini_at_supereva.it>
Date: Wed, 17 Oct 2007 06:55:35 -0700

On 16 Ott, 20:55, Elio Fabri <elio.fa..._at_tiscali.it> wrote:

> Oppure si puo' dare un qualche senso a una "invarianza approssimata"?
> Quale potrebbe esserne il significato teorico?
> Si potrebbe in qualche modo recuperare un concetto "approssimato" di
> particella?

Ciao, nel mio piccolo vorrei provare a contribuire (ma forse non
cogliero' il punto)
 dicendo che una simmetria approssimata e' comunque buona se e'
mantenuta dal processo di rinormalizzazione: infatti avrai intal caso
che le correzioni dovute alla rottura della simmetria saranno
proporzionali al termine di rotturra stesso.
Quindi se la rottura e' piccola le correzioni saranno piccole.
A questo proposito so che un ''modello standard'' delle particelle con
termini di rottura
della simmetria di Lorentz ma con le stesse simmetrie di gauge e i
campi di materia e'
fortemente vincolato dagli esperimenti, con coefficienti adimensionali
che misurano
la rottura di Lorentz piu' piccoli di 10^-30.
Ciao.



From paolocavallo_at_alice.it
m.parmigiani_at_esagramma.it Wed Oct 17 15:59:10 2007
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m.parmigiani_at_esagramma.it>
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Date: Wed, 17 Oct 2007 15:59:10 +0200
From: Paolo Cavallo <paolocavallo_at_alice.it>
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Subject: Re: Qualcuno ha mai visto una particella virtuale?
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Subject: Re: Qualcuno ha mai visto una particella virtuale?
From: Marco Parmigiani <m.parmigiani_at_esagramma.it>
To: it.scienza.fisica
Date: Wed Oct 17 2007 10:42:13 GMT+0200 (ora legale Europa occidentale)

> se conferiamo ai diagrammi un significato fisico che va oltre la
> semplice rappresentazione formale di un termine della serie
> perturbativa, non potremmo troncare la serie dopo un certo numero di
> termini xche' escluderemmo dei processi fisici "reali" che
> contribuiscono in modo determinante al fenomeno dato che la serie
> diverge...

Che la serie diverga � un fatto matematico, che indica i limiti della
tecnica perturbativa. Che sia legittimo troncare la serie dopo un certo
numero di termini lo dimostra l'accordo fra previsioni teoriche ed
esperimenti. Se i termini trascurati fossero decisivi, perch� le sezioni
d'urto della QED sarebbero in accordo con l'esperienza?
Ma il punto � la parolina "reale". Forse dovresti dire che cosa intendi
con essa. Una sezione d'urto si calcola sommando le ampiezze di una
serie di processi differenti: [(i fermioni si scambiano un
bosone)integrato su tutto lo spazio]+[(i fermioni si scambiano due
bosoni)integrato su tutto lo spazio]+... In che senso affermi che
ciascuno dei processi indicati � reale?

> come ha spiegato Valter, Feynman usava direttamente i suoi diagrammi
> per fare i calcoli ai quali prob. dava un significato fisico, e'
> stato poi Dyson a dedurre le formule di feynman dalla teoria standard
> dei campi

In questo quadro Feynman ci fa un po' la figura di Dustin Hoffman in
/Rainman/, e la cosa mi sembra assurda. Feynman l'analfabeta geniale e
Dyson che lo *rinormalizza*. Un po' ridicolo, onestamente. La macchietta
non va bene per Faraday e Maxwell, figuriamoci per F. e D. ...
Non � che F. non sapesse usare la teoria dei campi. Ma era convinto che
essa avesse bisogno di una rifondazione, e voleva esprimerne i risultati
nella forma pi� semplice e insieme meno dipendente da un particolare
apparato matematico: voleva fare posto a un'idea innovativa. Si veda la
/Preface/ a _The Theory of Fundamental Processes_ .
� in questo senso, penso, che Valter scrive che
> certo per� le considerava oggetti *fondamentali* per poter calcolare e
> su cui basare la formulazione della teoria dei campi quantistica
forse un po' come nella posizione evocata da Bjorken e Drell quando
scrivono:
/Indeed, one may go so far as to adopt the extreme view that the set of
all Feynman graph *is* the theory/
Dunque, fondamentali perch� il nocciolo duro da spiegare, non perch�
immediatamente traducibili in una realt� fisica...

Paolo Cavallo
Received on Wed Oct 17 2007 - 15:55:35 CEST

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